Catanzaro, Palazzo De Nobili al limite del collasso amministrativo

Sono solo sei i dirigenti che gestiscono i 17 settori del Comune. La pianta organica è pesantemente sottodimensionata e il prossimo anno sono previsti oltre 20 pensionamenti
di Luana  Costa
5 ottobre 2017
14:04
Al Comune di Catanzaro ci sono pochi dirigenti e poco personale
Al Comune di Catanzaro ci sono pochi dirigenti e poco personale

Palazzo De Nobili si trova al limite del collasso amministrativo. Lo stesso sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, nel corso dell’ultimo Consiglio comunale ha lanciato l’allarme per le sorti dell’ente costretto dall’organico sottodimensionato e dagli imminenti pensionamenti a sovraccaricare il poco e anziano personale di cui ad oggi dispone di una mole spropositata di lavoro. Dagli uffici comunali transitano, infatti, quotidianamente provvedimenti anche delicati che riguardano l’intercettamento dei finanziamenti comunitari, l’affidamento di appalti per opere e servizi oltre ad erogare prestazioni per i cittadini.

Sottodimensionamento

Solo a titolo esemplificativo l’amministrazione comunale della vicina città di Cosenza dispone di circa 600 unità di personale commisurato ad una popolazione di circa 67mila abitanti. Il Comune di Catanzaro che, invece, supera i 90mila abitanti dispone di circa 350 dipendenti comunali. Ma non è solo l’evidente sottodimensionamento del personale in forza all’ente a preoccupare, quanto l’età media degli impiegati, 55 anni, e l’imminente pensionamento di circa 25 unità previsto nel prossimo anno. Frutto evidente di una gestione del personale poco avveduta e che rischia di pregiudicare la qualità dei servizi erogati ai cittadini oltre che mettere a rischio la puntuale evasione delle innumerevoli pratiche amministrative che ogni giorno transitano per gli uffici.


I superdirigenti

Non meno preoccupante è la questione della reggenza dei 17 settori comunali, attualmente affidata nelle mani di una strettissima cerchia di dirigenti. Ciascun funzionario oltre a dirigere il proprio settore ha infatti nel tempo ottenuto la competenza di altri uffici. Ad esempio, il dirigente Saverio Molica è titolare del settore Avvocatura ma dirige ad interim anche le Politiche sociali ed abitative. Antonino Ferraiolo è il dirigente competente per le Attività Economiche ma gestisce ad interim anche la Cultura e il Turismo e i Servizi demografici e Statistiche. La dirigente Giuseppina Casalinuovo era titolare del settore Affari generali, Contratti e Suac oltre a dirigere la Pubblica Istruzione, lo Sport e le Politiche Giovanili ma da qualche tempo tutti i settori sotto la sua competenza sono senza guida a causa della scadenza del contratto non prorogato. Il dirigente Pasquale Costantino titolare del settore Servizi Finanziari, Bilancio e Tributi gestisce ad interim anche il Personale e l’Organizzazione. Gennaro Amato, invece, è titolare della Gestione del territorio e ad interim delle Grandi Opere. L’Urbanistica, l’Edilizia Privata e l’Igiene Ambientale, settori strategici dell’amministrazione comunali, sono da tempo senza guida. Il primo perché il dirigente competente, Giuseppe Lonetti, è stato rimosso perché giunto a scadenza il contratto e gli altri due per via delle ferie e dell’imminente pensionamento di Giovanni Ciampa, previsto a fine anno. L’Urbanistica e l’Ambiente sono stati così momentaneamente affidati ad interim ad Andrea Ottaviano Adelchi, titolare del settore Patrimonio, Provveditorato e Partecipate. Per entrambi infatti l’amministrazione comunale ha di recente bandito i concorsi e non è un caso che alla procedura esperita per il settore dell’Urbanistica abbia partecipato anche Giuseppe Lonetti, ex dirigente di quel settore.

Rotazione

Non è ben chiaro come, con tali ed evidenti carenze d’organico, l’amministrazione comunale sia in grado di far fronte alla quotidiana evasione delle pratiche e sulla base di quali competenze i dirigenti siano di volta in volta chiamati ad assumersi la responsabilità di sottoscrivere provvedimenti afferenti a settori di non propria competenza. Sembra così che a Palazzo De Nobili più che il principio della rotazione dei dirigenti introdotto per limitare “le incrostazioni di potere”, si applichi il concetto dell’accentramento degli incarichi per ovvie ragioni di carenze d’organico.

 

Luana Costa

Giornalista
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