Ufficio di presidenza, i partiti in affanno. Il centrosinistra alle prese con il caso D'Agostino

Stringono i tempi per il rinnovo della guida di palazzo Campanella. A sinistra si deve comporre un puzzle che riguarda anche la giunta. Il centrodestra teme le imboscate dei fratelli Gentile
di Riccardo Tripepi
5 settembre 2017
19:09

Stringono i tempi per il rinnovo dell’Ufficio di presidenza di palazzo Campanella, scaduto ormai da diversi mesi. Il Consiglio regionale, già balzato agli onori delle cronache nazionali per la scarsa operatività con il record di sole sei riunioni nell’arco del 2017, non può permettersi di aspettare oltre.

Si discute sulla posizione di D'Agostino

Anche se le tensioni continuano ad agitare gli schieramenti politici in vista della seduta del prossimo 11 settembre, dopo il clamoroso rinvio dello scorso inizio di agosto. Una delle poche certezze riguarda il rinnovo della fiducia al presidente Nicola Irto. Il resto è tutto da costruire e continua a impazzare dentro il centrosinistra la questione legata a Francesco D’Agostino, vicepresidente autosospesosi dopo il coinvolgimento in un’inchiesta giudiziaria. D’Agostino non ha fatto nessun passo indietro formale, come qualcuno si sarebbe aspettato, e adesso il centrosinistra dovrà usare la massima attenzione. Non confermarlo alla vicepresidenza potrebbe aprire ferite profonde considerato che Arturo Bova, presidente della Commissione anti ‘ndrangheta dopo un’autosospensione per motivi analoghi è ritornato al suo posto. In ogni caso si dovrebbe lavorare ad un ruolo alternativo per D’Agostino. Il segretario questore Giuseppe Neri dovrebbe andare verso la riconferma specie se D’Agostino dovesse essere sostituito, eliminando la concentrazione “reggina” nell’Ufficio, che più di qualcuno ha fatto notare.


Rimpasto di giunta in contemporanea?

Naturalmente la composizione dell’Ufficio di presidenza del Consiglio e la successiva rielezione dei presidenti delle Commissioni permanenti fa parte di un unico mosaico che comprenderebbe il rimpasto di giunta che si insegue dallo scorso dicembre. A quanto pare Oliverio avrebbe ormai deciso e, praticamente in contemporanea al rinnovo degli organismi consiliari, dovrebbero esserci gli aggiustamenti nell’esecutivo con la sostituzione della dimissionaria Barbalace e probabilmente altri due innesti nelle postazioni che dovrebbero essere lasciata vuote da Roccisano e Rossi. I condizionali, però, si sprecano e si aspetta la festa regionale del Pd di Belvedere per capirci qualcosa in più.

Nel centrodestra i malumori di Graziano e le possibili imboscate di Ap

Il Centrodestra, apparentemente, ha le idee più chiare. Dopo l’ultimo vertice di Forza Italia l’accordo dovrebbe vedere come vicepresidente di minoranza Wanda Ferro e segretario questore Mimmo Tallini.

 

Per realizzare il doppio obiettivo, però, sarà necessario intanto che il centrosinistra non produca alcuna interferenza nella votazione, così come fu all’origine con la prima elezione di Pino Gentile. Poi l’opposizione dovrà dimostrare di essere realmente compatta. Graziano, segretario questore uscente, non ha per nulla apprezzato la defenestrazione d’ufficio e potrebbe anche decidere di disobbedire agli ordini di scuderia. Gli uomini di Alternativa Popolare, naturalmente, sono pronti ad insinuarsi in ogni crepa che potrebbe aprirsi in Forza Italia.

 

Riccardo Tripepi

Giornalista
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