Congresso Pd, slitta al 26 novembre il termine per le candidature

In attesa dell'Assemblea nazionale  e della decisione definitiva di Marco Minniti, in Calabria si decide di spostare il termine per l'assise regionale che la Commissione per il congresso aveva originariamente fissato per il 17 novembre

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di Ric. Trip.
14 novembre 2018
13:00
Bandiere del Pd
Bandiere del Pd

Slitta al 26 novembre il termine per la presentazione delle candidature per il congresso regionale del Pd del prossimo 16 dicembre. Originariamente la data prevista per il deposito delle candidature era stato fissato per il 17 novembre. In pericolosa coincidenza con la data dell’Assemblea nazionale del Pd che dovrebbe indicare la road map verso l’assise nazionale del prossimo anno. Anche a livello nazionale, del resto, si registrano diversi rallentamenti, tanto che le primarie in un primo momento fissate per il mese di febbraio sono passate al mese di marzo per evitare sovrapposizioni con le elezioni regionali in Basilicata, Sardegna e Abruzzo.

 


Ma le incertezze, al momento, riguardano anche i candidati alla carica di segretario nazionale. Al momento non esiste l’antagonista renziano alla corsa di Nicola Zingaretti che i sondaggi danno comunque oltre il 40% dei consensi interni ai democrat. Una situazione che sta spingendo ad un eccesso di prudenza sia Maurizio Martina che l’ex ministro dell’Interno Marco Minniti. Quest’ultimo non ha ancora sciolto le riserve e la sua decisione sembra assai più incerta rispetto a qualche settimana fa, come ha dimostrato anche la sua assenza alla kermesse renziana di Salsomaggiore. E anche le dichiarazioni ultime di Paolo Gentiloni, premier del governo in cui Minniti è stato ministro, sono sembrate un’indicazione diversa: “Zingaretti è l’unico a rappresentare un elemento di novità” ha detto alla trasmissione di Floris l’ex presidente del Consiglio.

 

Ed allora appariva del tutto impossibile che l’incerta e confusa Calabria potesse precorrere i tempi e presentare i candidati prima ancora dello svolgimento dell’Assemblea nazionale e senza sapere se il suo illustre figlio Minniti sia in corsa o meno verso la carica di segretario nazionale.

Il rinvio, inoltre, servirà a capire se esistono le condizioni per un congresso unitario per evitare di indebolire il partito con una corsa interna alla vigilia delle elezioni europee e con la scadenza delle prossime regionali che si avvicina sempre di più.

 

Riccardo Tripepi

Giornalista
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