Lamezia, sciolto il Comune: lacrime, rassegnazione e scatoloni (VIDEO)

A poche ore dalla notizia della decisione assunta dal Consiglio dei ministri la rabbia lascia spazio all'amarezza mentre lo staff del sindaco si prepara mestamente ad andare via
di Tiziana Bagnato
22 novembre 2017
20:25

La tensione ha lasciato spazio all’amarezza e alla commozione a via Perugini. La notizia ufficiale dello scioglimento del Comune di Lamezia Terme Paolo Mascaro l’ha appresa tramite stampa da poche ore. Anche questa volta, rimarca, non glie è stato comunicato o notificato prima che ai mezzi di comunicazione. Nel suo ufficio parte della giunta e della sua maggioranza. C’è chi non riesce a trattenere le lacrime, chi è ancora incredulo. E poi ci sono ci sono gli scatoloni. Consiglieri e collaboratori si danno da fare, li riempiono, li sigillano, li portano via.

“Da domani torno ad essere solo un avvocato – dice Mascaro – ma non smetterò mai di essere vicino a questa città, di essere presente, di seguirla. Anche perché non è finita qui. Farò ricorso al Tar. Non è possibile che il destino di Lamezia città sia stato deciso nelle stanze dorate senza dare la possibilità a chi avrebbe potuto evitare uno scioglimento di essere ascoltato”.



L’ormai ex sindaco è convinto di avere dimostrato con la sua amministrazione che la ‘ndrangheta si può ostacolare, lottare, arginare, di avere messo in atto atti concreti per dimostrarlo. Ed è anche sicuro che Lamezia non meritava tanto. Il terzo scioglimento alla vigilia del cinquantenario dalla fondazione della città. Evento che molto probabilmente non verrà più celebrato.

Tiziana Bagnato

 

Giornalista
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