Antindrangheta, corsa contro il tempo per non perdere 700mila euro

Nuova seduta della commissione regionale. Ancora assente il governatore Oliverio, ma si presenta il vicepresidente Francesco Russo che ha promesso il massimo sforzo per accelerare l'iter che impone l'utilizzo dei fondi entro il 31 dicembre

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di Ric. Trip.
9 novembre 2018
15:34

Stavolta nessun incidente diplomatico. Alla riunione della Commissione antindrangheta, presieduta da Arturo Bova, si è presentato il vicepresidente della giunta Francesco Russo in sostituzione del presidente Mario Oliverio impegnato a Roma. In occasione della precedente seduta l’assenza del governatore aveva fatto imbufalire Bova, preoccupato che possano andare persi i 682.500 euro destinati a finanziare la legge regionale per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘ndrangheta e per la promozione della legalità, dell’economia responsabile e della trasparenza.

Uno stanziamento che va impegnato entro il 31 dicembre e sul quale si registrano pesanti ritardi da parte dell’amministrazione. Anche le audizioni di giornata hanno confermato la confusione che regna negli Uffici e la stasi che ha coinvolto il provvedimento nonostante si sia ormai giunti a poco più di un mese e mezzo dal termine per ultimare la programmazione. Giovanna Melania Grasso dirigente del Settore legalità e sicurezza ha evidenziato come sia necessario individuare l’ambito di intervento di ciascun dipartimento regionale. Circostanza confermata anche dal segretariato generale e che dimostra come ancora sia alla fase iniziale della programmazione. 


Se ne è accorto anche il vicepresidente Russo, che ha annunciato la costituzione di una squadra di tecnici per accelerare l’iter. «Condividendo ed apprezzando la sensibilità dimostrata dal presidente Bova alla problematica dell’attuazione della prima legge anti ‘ndrangheta votata dalla Regione Calabria - ha sottolineato Russo - c’è necessità di affrontare l’aspetto organizzativo, delineando gli ambiti prioritari d’intervento e di individuare una task force, dando una strutturazione alla macchina amministrativa che dovrà supportare in maniera organica l’attuazione della legge».

 

Concludendo i lavori, il presidente Bova ha detto: «Ci terremo costantemente in contatto con gli uffici regionali preposti, al fine di contenere i tempi d’attuazione ed assicurando la piena operatività di una legge diretta a contrastare il fenomeno mafioso e corruttivo attraverso varie misure di prevenzione volte a favorire lo sviluppo della legalità e della cittadinanza responsabile».

Al momento, dunque, la tregua tra Bova e la giunta regionale sembra siglata, anche se sulla tenuta della maggioranza si potrà avere qualche elemento in più in occasione della seduta di Consiglio regionale che è stata convocata per il prossimo 16 novembre, quando in Aula arriverà il Defr 2019-21 che già tante discussioni ha provocato in Commissione.

 

Riccardo Tripepi

Giornalista
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