Il centrosinistra pesca il settebello: Consiglio interrotto per assenza del numero legale

E adesso sono sette su otto le volte che il centrosinistra non riesce a tenere il numero legale in Consiglio regionale. Stavolta assenti Guccione, Scalzo e Neri. Evidente il caso politico a palazzo Campanella. Dopo il venir meno dell'apporto di Gentile e di Ncd e la perdita di Pasqua, la maggioranza è praticamente ostaggio di Carlo Guccione che gioca come il gatto con il topo

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di Riccardo Tripepi
26 giugno 2018
16:50

Il centrosinistra pesca il settebello. Dopo le sei sedute consecutive interrotte per assenza del numero legale e la pausa di una portata a termine ma con la sospensione dal gruppo di Mimmo Bevacqua, adesso arriva la settima perla. Il presidente Nicola Irto, su richiesta del segretario questore del momento Michele Mirabello, è stato costretto all’ennesima chiama e si è dovuto arrendere all’evidenza: 14 consiglieri presenti e seduta interrotta. La chiama si è resa necessaria perché era in votazione il bilancio di Calabria Verde ed è stata richiesta dagli stessi Uffici di palazzo Campanella.

Il bello è che, appena qualche minuto prima, il centrosinistra aveva sventato l’imboscata dell’opposizione che tramite Alessandro Nicolò aveva chiesto la verifica del numero legale. In quell’occasione il centrosinistra si era salvato tramite Carlo Guccione che aveva fatto ridere l’Aula: «Il numero legale c’è grazie a Guccione».


 

Nel secondo caso, ai 14 presenti al momento dell’interruzione si sono sommati Guccione il richiedente Nicolò che per regolamento deve stare in Aula. Approvata la presa d’atto della decisione della Commissione Europea sul programma di sviluppo rurale, atto in scadenza, Guccione ha deciso di abbandonare l’Aula, continuando a giocare come il gatto con il topo. E cos’, al momento della votazione del bilancio di Calabria Verde, alla richiesta proveniente dagli Uffici la maggioranza aveva solo 14 componenti, risultando assenti Guccione e lo stesso Nicolò. Nel centrosinistra erano assenti anche Giuseppe Neri e il congedato Antonio Scalzo, oltre al governatore Oliverio impegnato istituzionalmente su più fronti.

 

Da quando è venuto meno l’apporto della gamba esterna di Ncd di Pino Gentile, insomma, il centrosinistra ha cominciato a traballare. Avendo perso anche l’apporto di Vincenzo Pasqua passato con il centrodestra e che non ha risparmiato attacchi agli ex compagni di maggioranza. «Mettere insieme 70 interrogazioni – ha detto Pasqua – comprese alcune risalenti al 2015 vuol dire svilire il ruolo di consigliere regionale e impedirci di fare il nostro lavoro. In questo modo interrogazioni e interpellanze diventano carta straccia».

 

Riccardo Tripepi

Giornalista
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