Controffensiva popolare

Catanzaro, al via la raccolta firme contro l’autonomia differenziata: in tanti ai banchetti allestiti in città

Sulla Terrazza Saliceti del quartiere Lido in centinaia hanno già dato il loro contributo al raggiungimento del quorum di 500mila sottoscrizioni che autorizzerebbe il referendum di abrogazione della legge Calderoli

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di Nico De Luca
21 luglio 2024
10:35

C'è anche Catanzaro tra le tante città italiane dove è cominciata ufficialmente la raccolta firme ad iniziativa popolare per abrogare tramite referendum la legge Calderoli che istituisce la contestatissima Autonomia differenziata tra le regioni.

Sul lungomare cittadino, complice una leggera brezza che attenua al tramonto la canicola diurna, si sono avvicinate le prime centinaia di persone che hanno registrato il proprio documento e quindi apposto la firma di richiedente. Alla ricezione fra gli altri il presidente del Consiglio comunale di Catanzaro Gianmichele Bosco ed i consiglieri Daniela Palaia e Danilo Sergi, tutti interni alla maggioranza comunale che regge l'amministrazione di centrosinistra targata Nicola Fiorita.


Inizio simbolico ma partecipato

«Quello di oggi è un lancio simbolico - afferma al nostro network l'avvocata Palaia -  ma in realtà devo dire che c'è moltissima affluenza ai banchetti già dai primi minuti in cui sono stati allestiti. Poi nei giorni a seguire fino alla fine di settembre tutte le principali sigle promotrici allestiranno di volta in volta vari punti per la raccolta delle firme».

«È necessario che soprattutto dal Sud venga la spinta, bisogna garantire e salvare la Costituzione - afferma un professionista indigeno trapiantato al Nord - Io firmerò a Milano, è importantissimo dare un segnale anche numerico, con milioni di firme».

Consapevolezza e convinzione

«Perché questa firma? Perché è giusto così - fa una signora in attesa di prendere la penna in mano -  è giusto perché l'Italia dovrebbe essere una, e noi siamo ormai consapevoli di quello che ci fanno».

«È una firma convintissima la mia - aggiunge un attivista - perché questa è una legge che è fondamentalmente stata imposta, è necessario in questo momento che la popolazione risponda a questo colpo di mano cercando di riportare le cose a posto. Secondo me 500.000 firme possono essere raggiunte anche perché è l'unica speranza per rimettere le cose a posto».

Si firma anche al Comune

La raccolta proseguirà dunque fino a settembre con l'obiettivo minimo di 500mila firme in tutta Italia. Ogni giorno si potrà farlo presso gli uffici elettorali del proprio Comune mentre i proponenti allestiranno i banchetti nei punti di maggiore concentrazione come piazze ed appunto il lungomare sempre affollato di Catanzaro.

«Il cittadino medio ormai ha capito che ci saranno effetti negativi nel settore della sanità, dei trasporti, delle scuole insomma un disastro reale», aggiunge Daniela Palaia. E alla domanda se pensino di convincere anche qualcuno di altri fronti politici risponde: «Beh, devo dire di sì, molte espressioni anche politiche di centrodestra si stanno in qualche modo ravvedendo». 

 

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