Sfida istituzionale

Calderoli stoppa Occhiuto sulla legge per i sorveglianti idraulici: norma impugnata dal Consiglio dei ministri

VIDEO | Il ministro per gli Affari regionali la considera incostituzionale: la Calabria si sarebbe “appropriata” di funzioni che appartengono allo Stato. Quasi un paradosso per l’ideatore dell’Autonomia differenziata. Deciderà la Consulta 

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di P. P. P.
7 agosto 2024
21:21

Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli, ha esaminato 17 leggi regionali e ha deliberato di impugnarne due: una delle due è la legge della regione Calabria numero 27 dell’8 luglio 2024, una norma che riguarda alcune disposizioni in materia di forestazione e modifica le regole d’ingaggio sulla trasformazione di rapporti di lavoro per i sorveglianti idraulici. La norma, che a sua volta va a modificare una legge del 2013, è ritenuta incostituzionale dal governo «in quanto talune disposizioni, ponendosi in contrasto con la normativa statale in materia di ordinamento civile e di coordinamento della finanza pubblica, violano gli articoli 3 e 117 della Costituzione».

 


Questione tecnica, come spesso accade anche se lo scontro, Calderoli contro Occhiuto, la colora di una fascinazione politica. Il ministro dell’Autonomia differenziata contesta il consiglio regionale della Calabria proprio sulla legislazione concorrente: la Regione, approvando quella legge, si sarebbe “appropriata” di competenze che spettano - secondo il Cdm - allo Stato. La Calabria che prova a legiferare sulla “sua” forestazione viene stoppata dal ministro che vorrebbe il trasferimento di (quasi) tutti i poteri alle Regioni. Il tempismo, poi, è perfetto: lo scontro si consuma proprio in un momento che vede il governatore calabrese tra i più critici nel centrodestra sulla riforma disegnata da Calderoli. Battaglia politica che si trasferisce sul piano istituzionale, dunque.

Non ne saranno felici i sorveglianti idraulici per i quali la legge approvata nello scorso luglio prevede la trasformazione del rapporto di lavoro. Nello specifico l’ipotesi disegnata dalla norma approvata a Palazzo Campanella prevede, al quinto comma, che «il personale dipendente, con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, in forza al comparto della sorveglianza idraulica dell’Azienda Calabria Verde, che ha presentato domanda di passaggio-adeguamento contrattuale dal 26 ottobre 2023 ed entro il 15 novembre 2023, è inquadrato secondo il Contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale del comparto Funzioni Locali nel profilo degli Operatori esperti». Il comma successivo, invece, stabilisce che «il personale dipendente dell’Azienda Calabria Verde, con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, in forza al comparto della sorveglianza idraulica dell’Azienda Calabria Verde, previa manifestazione d’interesse, potrà essere inquadrato con il contratto del comparto Funzioni locali nel profilo degli Operatori esperti». La decisione finale tocca alla Corte costituzionale.

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