CALABRIA | Collegi, alleanze, deroghe: la politica sull’orlo di una crisi di nervi

Il fronte più tranquillo dovrebbe essere il centrodestra, tranne qualche tensione su Catanzaro. L’alleanza con AP restringe gli spazi nel PD. La guerra fredda tra Lotti e Boschi potrebbe riservare qualche sorpresa in Calabria. Nervosismi sulla candidatura della Marcianò che, sempre su indicazione di Renzi, potrebbe favorire l’ascesa di Anna Rita Leonardi
di Pa. Mo.
27 novembre 2017
11:36

CENTRODESTRA PRONTO O QUASI

Con il varo dei collegi elettorali si potrebbe metaforicamente affermare che il campo di gioco è stato scelto, ora si dovranno definire le squadre di calcio e, ovviamente, i relativi giocatori. La squadra del centrodestra sembra essere definita, la coalizione sarà unita, si tratta più che altro, allo stato, di attendere da chi sarà composta la cosiddetta quarta gamba centrista. E poi attendere la formazione. Il tutto sotto il rigido controllo di Mister Berlusconi. Alle nostre latitudini il centro destra non dovrebbe avere problemi nemmeno con la formazione. Sicura la riconferma di Occhiuto e Santelli. Altrettanto sicura la candidatura di Wanda Ferro, la quale dovrebbe essere la capolista al proporzionale Camera nella circoscrizione Sud. Alessandro Nicolò correrà per il collegio Camera a Reggio Calabria e Giuseppe Mangialavori per il collegio Camera di Vibo Valentia. Salgono, inoltre, le quotazioni di Mario Magno quale candidato al collegio Senatoriale di Catanzaro. Tutta da sciogliere invece, la questione della della rappresentanza della lista “Noi con Salvini” rappresentata in Calabria da Domenico Furgiuele, il quale si contenderebbe la candidatura del collegio Camera con Domenico Tallini di Forza Italia. Quasi certa la partecipazione di Fausto Orsomarso di Fratelli d’Italia alla competizione elettorale sia al proporzionale che in un collegio cosentino.

L’ALLEANZA CON AP RESTRINGE GLI SPAZI

La squadra del centrosinistra, invece, è ancora un cantiere aperto. AP sembra ormai marciare verso la sponda Pd. La direzione ha scelto chiaramente di preferire questa opzione. La delegazione trattante è costituita da Maurizio Lupi e da Tonino Gentile. Saranno loro, insieme a Lotti, Guerini e Rosato del PD a ragionare di ripartizione dei collegi. Per il PD il varo di questo accordo sul piano generale potrebbe significare tirare un sospiro di sollievo avendo scongiurato il pericolo di giocare la partita in solitudine. Per gli aspiranti alle candidature nel Pd, invece, soprattutto in Calabria, gli spazi si restringono. AP ad occhio e croce nella nostra regione potrebbe richiedere per se un collegio al Senato e un collegio alla Camera. Non potrebbe essere diversamente, considerato che, Pino Gentile, si attribuisce tra il 12 e il 15% nella nostra regione. E d’altronde già alle Regionali, AP, aveva conquistato il 10% e 3 seggi alla Regione. Per AP Calabria, dunque, la vera battaglia si consumerà nel raggiungimento del 3% a livello nazionale. In questo caso, la Calabria potrebbe essere la Regione a portare più parlamentari a Montecitorio e Palazzo Madama.



Tutto ciò, significa restringimento di spazi per gli aspiranti candidati democrat che, come abbiamo avuto modo di dire in altre occasioni, sono un vero e proprio esercito. Almeno due sono le candidature di peso di AP che dovrebbero trovare spazio anche nei collegi: quella del leader calabrese Tonino Gentile e quella del Senatore Piero Aiello. Difficile che il PD nazionale possa dire di no a una richiesta di questo tipo. Inoltre, la coalizione potrebbe allargarsi a Campo Progressista di Pisapia, e ciò, potrebbe voler dire cedere qualche altro collegio nominale.

PD: DIVIETO DI CANDIDARE I CONSIGLIERI REGIONALI?

Per sfoltire le pretese interne al PD e, dunque, ridimensionare la folla degli aspiranti, a largo del Nazareno starebbero fissando rigidi criteri. Quali? Nessuna deroga per coloro che hanno superato le due legislature, al netto di quella del ministro degli Interni, e ancora, nessuna deroga per i consiglieri regionali in carica. Un meccanismo del genere potrebbe arginare le aspirazioni di Antonio Scalzo e Enzo Ciconte a Catanzaro, Giuseppe Aieta sulla tirrenica cosentina e Carlo Guccione su Cosenza. Unica eccezione, forse, quella per Nicola Irto su Reggio Calabria. Nicodemo Oliverio sarebbe fuori per la doppia legislatura, mentre Demetrio Battaglia avrebbe rinunciato a ricandidarsi. I problemi però non finiscono comunque per il PD, soprattutto a Cosenza dove albergano i parlamentari più di peso. Enza Bruno Bossio e Stefania Covello da un lato e il segretario regionale Ernesto Magorno e Fernando Aiello dall’altro. Le due parlamentari uscenti potrebbero però essere collocate nelle liste proporzionali, una al numero due al Senato, subito dopo Minniti e, l’altra, al numero due alla Camera, subito dopo Magorno, entrambe però, dovrebbero rinunciare al collegio. A quel punto Ferdinando Aiello potrebbe trovare spazio in uno dei due collegi Camera o Senato.

LO SCONTRO TRA LA BOSCHI E LOTTI POTREBBE SALVARE AIELLO

Già Ferdinando Aiello potrebbe rappresentare un’ulteriore complicazione per il risiko delle candidature in Calabria. L’asse Magorno/Oliverio/Bruno Bossio che ha come interlocutori nazionali Lotti e Martina, infatti, potrebbe essere insidiata da un altro pezzo da 90 del cerchio magico renziano: Elena Maria Boschi, sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio. Deus ex machina del segretario Democrat che, tra l’altro, da qualche tempo sembra essere in rotta di collisione proprio con il ministro dello Sport. La Boschi non ha mai fatto mistero di essere legatissima in Calabria al deputato Ferdinando Aiello e, dunque, ad Ernesto Carbone. E proprio Ferdinando Aiello in questa partita delle candidature, stranamente, si mantiene defilato, anzi, sembra che in giro dica che molto probabilmente si candiderà nel collegio di Lecce, città nella quale è vice presidente della società calcistica. Tuttavia, sono in molti a ritenere che, proprio Aiello, all’ultimo minuto, potrebbe calare il suo asso nella manica: il sostegno della Boschi e infilarsi in qualche posizione garantita per tentare la rielezione a Montecitorio.

SCRICCHIOLA LA CANDIDATURA DELLA MARCIANÒ MENTRE SALE LA LEONARDI?

A Sud della Calabria con la rinuncia di Demetrio Battaglia la situazione potrebbe alleggerirsi. Irto potrebbe candidarsi al collegio di Reggio Calabria, sostenuto da Battaglia e da Sebi Romeo. Carmelo Basile, titolare della nota Fattoria della Piana, potrebbe essere candidato al collegio uninominale del Senato. Scricchiola, invece, la posizione di Angela Marciano’ per le frizioni del Sindaco Giuseppe Falcomata’, la quale potrebbe essere rimpiazzata da un’altra candidatura femminile, e sempre su indicazioni di Matteo Renzi, la reggina Anna Rita Leonardi, ex candidata a sindaco di Plati’, sostenuta anche dal sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore. Insomma il risiko continua e le fibrillazioni anche.

 

Pa.Mo.

Giornalista
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