Bilancio partecipativo, trasparenza e condivisione al governo del Comune di Rende

Parte lo strumento di rendicontazione sociale con i cittadini che potranno decidere come e dove destinare 900mila euro del Bilancio. Manna: Il Municipio è la casa dei rendesi
di Redazione
1 febbraio 2016
19:39

Un vademecum sulle modalità di partecipazione all'iniziativa che verrà inviato a circa 16mila famiglie rendesi, un sondaggio che coinvolgerà un campione rappresentativo di 800 cittadini, un forum di confronto con i principali "portatori di interesse" del territorio, circa 900mila euro nella disponibilità della comunità, per il biennio 2016-2017, per condividere, indicare una priorità o un suggerimento per un intervento da realizzare per migliorare la qualità della vita di Rende.

 


Queste, in sintesi, le fasi del processo di rendicontazione sociale che porteranno alla realizzazione del primo Bilancio Partecipativo del Comune di Rende nonostante una rilevante riduzione dei trasferimenti per 3 milioni di euro e la beffa del Fondo di solidarietà comunale, aiuto che viene dato ai comuni più poveri dal punto di vista fiscale per poter amministrare con maggiore serenità: il Comune riceve meno risorse di quanto ne versa allo Stato per alimentare il fondo. A fare da contrappeso alla sforbiciata statale, le misure anti-dissesto finanziario messe in campo dal governo comunale che hanno già risotto sprechi e costi per 3,2 milioni di euro.

 

 Sono tutti elementi emersi durante la conferenza stampa di presentazione del Bilancio partecipativo, stamane nella sala di rappresentanza del Comune di Rende, durante la quale il primo cittadino, Marcello Manna, l'assessore al Bilancio, Antonio Crusco, il dirigente al Bilancio, Antonio Infantino e il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio hanno risposto alle domande dei giornalisti.

 

«Il Comune, credendo fortemente nello strumento del bilancio partecipativo, - dichiara il sindaco di Rende, Marcello Manna - mette a disposizione di questo processo una parte delle spese correnti e in conto capitale, attualmente disponibili, su cui verrà richiesto ai cittadini il livello di condivisione, di priorità e di programmazione nelle decisioni da assumere e nelle scelte da adottare. Abbiamo ritenuto estremamente proficuo, a partire da quest'anno, avviare il processo di rendicontazione sociale, un'opportunità offerta dai cittadini a noi amministratori – conclude Marcello Manna - di poter migliorare la qualità della vita della nostra Città valorizzando, in modo significativo, il contributo e la voglia di partecipazione dei rendesi. Coinvolgiamo i cittadini nella amministrazione della città, rendiamo trasparente la casa comunale, acquisiamo il dato per progetti futuri. Tre punti essenziali di una vera e propria rivoluzione politica e amministrativa. Se il cittadino conosce i problemi della città, le distanze con la casa comunale si azzerano. Essere consapevoli significa essere vicino al modo di amministrare».

 

«Il Bilancio partecipativo – spiega l'assessore al Bilancio, Antonio Crusco – è uno strumento per promuovere la partecipazione di tutti coloro che vivono a Rende alle politiche pubbliche locali, e in particolare, al bilancio preventivo dell'ente cioè alla previsione di spesa e agli investimenti pianificati dall'amministrazione. I risultati emersi dalla fasi di ascolto della collettività – precisa l'assessore al Bilancio, Antonio Crusco – consentiranno la realizzazione del Bilancio Partecipativo che, previa valutazione dell'Amministrazione comunale, costituiranno parte integrante dei bilanci di previsione e consuntivo da sottoporre all'approvazione del Consiglio comunale».

 

«L'adozione degli strumenti della rendicontazione sociale, quali azioni di democrazia diretta – spiega il presidente dell'Istituto Demoskopika, Raffaele Rio – produce, gradualmente nel tempo, tangibili miglioramenti nel rapporto tra la rappresentanza locale e la collettività. È un processo innovativo è come tale richiede costanza, tempo e forte senso di appartenenza alla comunità. Uscire dalla logica dei freddi "numeri della contabilità" spesso incomprensibili, dalle scelte non sempre trasparenti o dai bilanci poco accessibili, di certo facilita il rilancio del livello di fiducia e il dialogo con la collettività. In questa direzione – conclude Raffaele Rio – il Bilancio Partecipativo insieme al Bilancio Sociale possono rappresentare ottimi antidoti».

 

 Le keyword del Bilancio partecipativo: partecipazione, consapevolezza e condivisione. Il Bilancio partecipativo del Comune di Rende intende: facilitare il confronto con la cittadinanza e promuovere scelte e decisioni condivise, riducendo anche i conflitti; rispondere in modo più efficace, alle necessità dei cittadini, e assicurare una maggiore corrispondenza tra bisogni da soddisfare e risorse disponibili; coinvolgere i cittadini nel processo nella gestioNE pubblica attraverso forme di democrazia diretta; fornire alla comunità rendese un quadro sintetico e trasparente dell'attività istituzionale messa in campo e l'impatto delle azioni realizzato e, infine, ricostruire un rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini.

 

 Le fasi attuative: voto dei cittadini, confronto con gli stakeholder e realizzazione. A ben 800 cittadini, rappresentativi della popolazione comunale, verrà sottoposto telefonicamente, nel mese di febbraio, un semplice questionario, attraverso il quale potranno esprimere il loro livello di condivisione, di proposizione o di priorità della spesa sulle politiche pubbliche relativo a più aree tematiche di competenza del Comune (ambiente, lavori pubblici, sviluppo economico, aree verdi, rifiuti, attività sociali, cultura, etc.). Per un più ampio coinvolgimento della cittadinanza, inoltre, il questionario potrà essere compilato da tutti i cittadini accedendo al link del progetto dal sito istituzionale del Comune di Rende.

 

Successivamente, verranno coinvolti i principali "portatori di interesse" del territorio comunale individuati prioritariamente secondo il criterio della massima attenzione, ruolo e interesse alle tematiche di politiche pubbliche di competenza del Comune di Rende. In occasione dell'incontro, dopo una breve illustrazione degli amministratori comunali sugli interventi realizzabili, i partecipanti esprimeranno la loro opinione su quanto ascoltato, proporranno suggerimenti migliorativi anche attraverso un questionario da loro compilato nel corso dell'iniziativa.

 

Da ultimo, le opere e gli interventi indicati dai cittadini verranno, dopo una puntuale valutazione dell'Amministrazione comunale sulla fattibilità propositiva, approvati dalla Giunta comunale e costituiranno parte del documento di Bilancio di previsione da sottoporre all'approvazione del Consiglio comunale. Successivamente il Comune provvederà ad istruirne e ad avviarne la realizzazione.

 

Il taglio delle risorse: lo Stato manda 3 milioni di euro in meno in un solo anno. Il Comune di Rende ha ricevuto 3 milioni di euro in meno per i cittadini. Nonostante tutto ha scelto di spendere più nel settore sociale (+94,9%), nella sviluppo economico (+36,1%), nella cultura (+6,6%) e nella scuola (+1,1%).

 

Tra le risorse ad aver subìto una sforbiciata rilevante, pari al 31,1% nel 2015, anche quelle in capo al Fondo di solidarietà nazionale, aiuto che viene dato ai comuni più poveri dal punto di vista fiscale per poter amministrare con maggiore serenità. Come si alimenta? Ogni Comune versa al «fondo di solidarietà comunale» il 38,23% dell'Imu, e in questo modo si costruisce la dotazione complessiva nazionale che poi viene redistribuita fra i Comuni. Per Rende, nel 2015 si verifica un ulteriore aggravio: il Comune riceve 2,6 milioni di euro avendo alimentato il Fondo di solidarietà nazionale con oltre 2,7 milioni euro.

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