Fuoco di sbarramento

Bersani in Calabria galvanizza il Pd: «Meloni fa la storia? Ma quando mai, la sua è solo una rivincita neo missina»

L’ex segretario nazionale del Partito democratico ha partecipato alla Festa de l’Unità a Bagnara: «Non stanno governando, si stanno facendo i fatti loro». Falcomatà: «Quella sull’autonomia differenziata è una legge fascista». Irto: «È stata un’estate militante»

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di Claudio Labate
7 settembre 2024
13:31

«Quel che sta succedendo l'ha descritto bene Liliana Segre, ha parlato di una storia squallida e triste e, aggiungo io, che ci ridicolizza un po' davanti al mondo. Dopo di che non è la prima volta che un ministro deraglia dalla disciplina e onore nello svolgere i suoi compiti di governo… e qui viene fuori che la Meloni sarebbe il presidio, l'argine a questi comportamenti. Invece no, è l'origine, perché quando lei dice stiamo facendo la storia, è ora di chiedersi: ma che storia stanno facendo? Voi state facendo, coi vostri amici, la rivincita neo missina, ma l'Italia non c'ha niente da guadagnare, non ha niente a che fare con questo obiettivo».

«Ma quale storia stanno facendo, la storia l'hanno fatta altri»

Sempre schietto, ironico e tagliente, Pierluigi Bersani, ospite finale della festa metropolitana dell’Unità del Pd reggino, non rinuncia a commentare i fatti della più stretta attualità culminati con le dimissioni rassegnate ieri dall’ormai ex ministro Sangiuliano. «Credo che questo mix di arroganza e vittimismo come leggiamo anche in queste frasi ultime di Sangiuliano sia un guaio molto serio. Bisogna che escano da questa compagnia molto stretta, bisogna che si diano un altro obiettivo, non c'han da far la storia, la storia l'hanno fatta altri. Adesso devono cercare di governare questo paese, vedere com’è messo e non è messo bene, dalla sanità ai salari all'andamento dell'economia: si occupassero di questo, per favore, sarebbe ora dopo due anni».


In uno scenario come quello attuale, tra il tema caldo dell’autonomia, la raccolta firme referendaria, l’opposizione al governo Meloni e le vicissitudini del ministro Sangiuliano, il Pd sente di avere un bel da fare tra il palazzo e la piazza, dove proprio ieri, a Bagnara, si è conclusa la festa metropolitana dell’Unità che ha visto sul palco personalità importanti dell’universo dem.

A confermarlo è il segretario provinciale Antonio Morabito: «Si il Pd ha il suo bel da fare, e noi lo stiamo facendo tra la gente e per la gente. Qui a Bagnara abbiamo fatto una tre giorni abbastanza intensa, abbiamo avuto esponenti nazionali abbiamo avuto il nostro tesoriere nazionale Michele Fina, che ci ha parlato dello stato del partito e delle nostre politiche nazionali, e stiamo concludendo con Pierluigi Bersani».

«Con l'Autonomia differenziata ci perde anche il Nord»

«È un paese Arlecchino il nostro – dice poi Bersani parlando di autonomia differenziata -. È chiaro che si parte dal tema della colossale disuguaglianza che viene rafforzata, lo capisce un bambino che se a Trento il Pil pro capite è 41mila euro e in Calabria 17mila, se lasci trattenere le entrate erariali apri un divario. Però attenzione, che solo questo argomento potrebbe far pensare al Nord che ha qualcosa da guadagnarci. No, ha qualcosa da perderci, perché fra Nord e Sud c'è una reciprocità. Basta guardare le tabelle, tutte le volte che si è accorciata la distanza nord-sud si è accorciata la distanza tra le regioni del nord e l’Europa tutte le volte che si è allargata la forbice si è allargata la forbice della regione del nord e l’Europa».

Insomma, per lui non c'è niente da guadagnarci che ogni regione faccia il suo commercio estero, faccia il suo pezzo di autostrada con le autorizzazioni e le concessioni. «Un'esplosione della burocrazia, quella che dicono di voler ridurre. Calderoli lo conosco da sempre, ha sempre avuto una sua retorica, qualsiasi cosa facesse lui era sempre “sta bene il nord sta bene il sud, sta meglio l'est, meglio l'ovest”, ci saranno meno tasse e più investimenti. Io l'ho sempre definito il maiale tutto di prosciutto, che forse non ce l'avete qui, ma lui ne ha un allevamento»

Irto: «Tocca a noi spiegare i guasti dell’autonomia»

La festa provinciale dell'Unità di Bagnara rappresenta una delle tantissime feste che si stanno celebrando in Calabria. Il senatore reggino e segretario regionale dem, Nicola Irto, la definisce con soddisfazione «un'estate militante», che in Calabria ha visto aumentare gli incontri rispetto agli anni scorsi: «vuol dire che c'è un forte sentimento e passione di militanza che culminerà anche con la festa regionale che si farà il 20, 21 e 22 settembre a Taverna in provincia di Catanzaro, città natale di Mattia Preti». Insomma, per il segretario regionale, c'è una rinnovata voglia di partecipazione anche in considerazione dell'autonomia differenziata, della raccolta firme e della mobilitazione messa in campo.

Per lui tocca ad un grande partito come il Pd spiegare ai cittadini i guasti dell’attuazione dell’autonomia differenziata: «noi intanto lo facciamo con la raccolta firme. Lo stiamo facendo nelle piazze, come stasera, lo stiamo facendo in giro per l'Italia, ed è la rappresentazione del fatto che vogliamo essere un collettore con i cittadini per spiegare il dramma di un'autonomia differenziata che ammazzerebbe il Mezzogiorno, in questo caso ammazzerebbe la Calabria. Tutti gli indicatori ci dicono che i divari tra nord e sud continuano ad aumentare e con l'autonomia differenziata peggiorerebbero. Quindi è chiaro che servono uno scatto in avanti e una vera mobilitazione popolare per bloccare un progetto che è quello che voleva la Lega Nord venti anni fa. È quella cosa lì, allora si chiamava secessione oggi la chiamano autonomia differenziata».

Insomma anche per Irto l'autonomia fondamentalmente non conviene a nessuno: «essere competitivi in Europa lo si può fare se si cresce tutti assieme e non se cresce solo una parte del paese, quindi è su questo che ci giocheremo la battaglia nei prossimi mesi».

Falcomatà: «Una legge chiaramente fascista»

Lapidario sull’autonomia differenziata anche il commento del sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, che anche dal palco non abbandona l’accostamento al ventennio della Legge Calderoli: «Tutte le riforme antidemocratiche, tutte le riforme che minano l'uguaglianza di un paese, tutte le riforme che minano le possibilità di crescita e di sviluppo dell'individuo e della persona umana, tutte le riforme che sono contrarie ai principi democratici su cui si basa la nostra Costituzione e quindi il nostro Paese sono leggi fasciste, non c'è altro modo per definirle. E l'autonomia differenziata va esattamente in questa direzione».

D’altra parte, per lui già stiamo vedendo i primi effetti con quelle che sono le difficoltà all'interno dei nostri ospedali ma soprattutto – aggiunge - «con quelle che sono le risorse che erano assegnate alla riqualificazione degli ospedali del nostro territorio metropolitano. Penso all'ospedale della Piana, penso all'ospedale di Locri, rispetto ai quali invece apprendiamo che le risorse sono state spostate. Ecco io credo che questa sia soltanto una piccola anticipazione di tutte le criticità, i problemi, le difficoltà a cui andranno incontro i calabresi con l'autonomia differenziata».

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