Berlusconi-Lega, una resa dei conti che fa saltare il tavolo a Corigliano-Rossano

Le aspirazioni e le ambizioni di Salvini, i mal di pancia dell’ex Cavaliere e la confusione della “conservatorsovranista” Meloni bloccano le trattative in campo nel centro-destra sibarita che, ora, in vista delle prime amministrative della grande polis Corigliano-Rossano, si trova a dover fare i conti con il grande scisma.

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di Marco  Lefosse
15 ottobre 2018
14:03

Notizie dell’ultim’ora a Corigliano-Rossano riportano che l’atteso tavolo del centro-destra, al quale sono stati chiamati Forza Italia, FdI, Udc e la Lega, convocato per radunare le anime forziste, ex aennine e neoleghiste delle due ex Città, e che si sarebbe dovuto riunire domani, probabilmente salterà. Tutto rimandato a data da destinarsi. O quantomeno al momento in cui la matassa nazionale tra Berlusconi, Meloni e Salvini si sarà un po’ sbrogliata.

Insomma, per il momento, la grande coalizione di quel gruppo politico che per oltre 20 anni ha governato Corigliano e Rossano, pare, congelata.


 

Insime solo se si vince

Una situazione, quella nazionale, sicuramente precaria che potrebbe decretare la fine di un sogno, già di per se instabile, di riunire, in unico polo, le diverse anime del centro destra corissanese. Già, perché a mantenere alto l’umore delle truppe, ma soprattutto dei generali, in questo gruppo d’azione messo su in vista delle Amministrative di primavera, potrebbe essere soltanto un input che giunge dai piani alti dei partiti. Che oggi, però, è venuto meno.

 

Sono storiche e risapute, da queste parti, le divisioni e le frizioni interne al centro destra corissanese. Ferite, alcune delle quali profonde apertesi in tanti anni di co-gestione della cosa pubblica, che potrebbero essere momentaneamente coperte solo se nell’obiettivo c’è un progetto che porti diritto allo scranno più alto della nuova casa comunale.

 

A Corigliano-Rossano soffia forte il vento del civismo e del M5s

Ma questa, al momento è un’idea del tutto peregrina, se si pensa che sull’Alto Jonio calabrese, non da oggi, soffia costante il vento del civismo – che tanti consensi ha sottratto ai partiti tradizionali – e quello del movimentismo a cinque stelle (i pentastellati nel collegio di Corigliano-Rossano, il 4 marzo, hanno superato il 50% dei consensi).

 

Gli equilibri saltano con un WhatsApp

Ecco perché, al primo spiffero di crisi, nell’equilibrio instabile del centro-destra nazionale, innescato ieri dalle dichiarazioni di Berlusconi con la sonora bocciatura al Def, il coordinatore civico della Lega Salvini di Corigliano-Rossano non ci ha pensato due volte a inoltrare un messaggio whatsapp agli “alleati” locali facendo sapere che non avrebbe partecipato all’incontro di domani.

Una dimostrazione di forza? Probabilmente sì, perché oggi i leghisti meridionali, calabresi e corissanesi, in particolare, fanno leva su sondaggi e consensi che li vedono presentissimi e forti tra la gente. Le urne, però, sono tutt’altra cosa. Soprattutto quelle per le elezioni dei governi territoriali che, almeno a Corigliano e Rossano, hanno sempre decretato sentenze senza appelli.

Ora bisognerà vedere se le decisioni assunte dai leghisti di Corigliano-Rossano e che hanno avuto il placet degli organi provinciali e regionali del partito, siano forieri di altre e più importanti decisioni che interesseranno anche la prospettiva politica del centro-destra in ottica regionale. La nuova città della Sibaritide, la terza Città della Calabria, è sicuramente una realtà il cui polso sarà indicativo delle dinamiche calabresi.

Giornalista
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