Allons enfants

Il centrosinistra guarda alla Francia e in Calabria cerca di riunirsi sotto al vessillo del No all’Autonomia differenziata

Alla festa dell'Anpi a Bologna la reazione all'avanzata delle destre a Parigi è stata indicata come modello da imitare. Sul palco mancavano renziani e calendiani, ma a queste latitudini la possibilità di attrarre Azione nel campo progressista sembra avere qualche chance in più

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di Massimo Clausi
2 luglio 2024
21:00

Allons enfants. Il centrosinistra italiano è paradossalmente galvanizzato da quello che sta succedendo in Francia. L’avanzata delle destre e la desistenza che tutte le altre forze dell’arco costituzionale stanno mettendo in campo per fermare l’avanzata dei lepenisti è modello da imitare. Lo hanno detto l’altra sera un po’ tutti quando a Bologna si sono trovati tutti uniti sul palco della festa dell’Anpi. Lo ha ribadito la segretaria del Pd Elly Schlein in una intervista a “La Stampa” per la quale la sinistra francese è un modello da seguire. Non litighiamo più fra noi, l’obiettivo ultimo è quello di fermare il centrodestra.

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Anche in Calabria il centrosinistra capisce che il momento è quello giusto. Qui non c’è il pericolo dell’avanzata di una destra radicale, ma il cemento di un campo che nessuno è riuscito per ora ad arare, sta nella netta contrarietà di ampi strati della società al Sud all’autonomia differenziata.


Su questo i sindaci delle città capoluogo (tutti di centrosinistra) hanno incalzato Roberto Occhiuto chiedendogli di aderire all’iniziativa delle altre regioni per chiedere un referendum abrogativo della legge. A stretto giro le opposizioni in consiglio regionale hanno annunciato una iniziativa pubblica alla quale parteciperanno i capigruppo di opposizione Bevacqua (Pd). Tavernise (M5s) e Lo Schiavo (Misto) per fare in modo che anche Palazzo Campanella si unisca alla mobilitazione già avviata nelle altre regioni per il referendum abrogativo. L’iniziativa pubblica è prevista per il prossimo 11 luglio e registrerà la partecipazione del segretario regionale Nicola Irto e del senatore Alessandro Alfieri, responsabile per le Riforme in seno alla segreteria nazionale del Pd. Ma soprattutto è aperta anche a tutte le forze sociali che si ritrovano nella battaglia contro la riforma.

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Se a Bologna, però, sul palco mancavano i centristi di Renzi e di Calenda, qui in Calabria la possibilità di attrarre Azione nel campo progressista sembrano avere qualche chance in più. È vero che oggi i consiglieri Graziano e De Nisi sono saldamente ancorati al centrodestra di Occhiuto, ma proprio mentre le opposizioni annunciavano la loro manifestazione, i calendiani diffondevano un documento durissimo contro il Ddl Calderoli definendolo senza troppi giri di parole «una porcata». La nota prende spunto dall’iniziativa del Veneto, già pronto a chiedere l’autonomia sulle materie fuori dai Lep per arrivare alla conclusione che «falsi patrioti e sovranisti ci hanno raccontato solo frottole». Il riferimento è evidentemente a Fratelli d’Italia e Lega, partiti con cui ora Azione fa squadra. Verrebbe da chiedersi politicamente come si regge questa cosa, anche se il centrodestra calabrese tutto, brilla per una certa incoerenza sul tema. I più infastiditi però sembrano proprio quelli di Azione e così dalle parti delle opposizioni in consiglio regionale oggi qualcuno fa conti e sogni sugli allargamenti verso il centro della sinistra e verso la sinistra-sinistra del miracolo Avs per costruire un rassemblement contro la destra di Occhiuto.

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Giornalista
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