LAVORATORI EX EUROCOOP ANCORA SUL CAMPANILE DEL COMUNE DI VIBO

Chiedono la liquidazione degli stipendi arretrati e certezze sul futuro lavorativo
3 settembre 2014
00:00

VIBO VALENTIA (VV) - Non vogliono sentire ragioni. Delusi, dalla politica, dalle aziende e perfino dalle istituzioni. Dalla nove di stamattina sono asserragliati nel campanile di Palazzo Luigi Razza. Sono otto operai ex Eurocoop. Con loro anche il rappresentante dello Slai cobas Nazzareno Piperno. A terra, con lo sguardo rivolto verso l'alto, familiari e colleghi di lavoro. Dal punto più alto del Palazzo Comunale urlano la loro disperazione. Inveiscono contro gli amministratori, contro la politica delle promesse disattese, contro il sindaco, Nicola D’agostino, colpevole di non aver saputo gestire i rapporti con le due aziende – Eurocoop e Preogettambiente-  nella fase critica del passaggio di consegne. Causando, secondo i lavoratori, con la sua negligenza, il naufragio di una parte dei posti di lavoro e l’emergenza ambientale che ha caratterizzato l’estate vibonese. Sul luogo della protesta sono intervenuti polizia e vigili del fuoco. La priorità è evitare rischi per l’incolumità dei manifestanti, che, in bilico sul campanile, potrebbero cadere in un momento di concitazione e che comunque, contattati telefonicamente, dichiarano di essere pronti a compiere gesti estremi. “Protesteremo a oltranza – dicono – fin quando qualcuno non verrà con in mano i nostri soldi e i contratti di lavoro”. Allo stato attuale, solo una parte degli 84  dipendenti ex Eurocoop è stati assorbita dalla nuova azienda tramite una riduzione dell’orario di lavoro. Venti, secondo quanto comunicato dall’azienda, potrebbero rimanere fuori dalla nuova pianta organica. Un prezzo troppo alto da pagare, dicono i lavoratori, per chi ha passato decenni a consolidare una posizione lavorativa che adesso vede sfumare nell’indifferenza generale. (lc)

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