Unite nella fede

Palmi e Messina, il gemellaggio dei Comuni per suggellare la secolare amicizia nel segno della devozione alla Madonna della Lettera

Le tradizioni della Varia e della Vara già uniscono le comunità. Adesso anche l'atto sottoscritto dai due sindaci Giuseppe Ranuccio e Federico Basile: «Suggelliamo una storia e una fede che ci legano da secoli». Oggi pomeriggio la processione sulla sponda reggina

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di Anna Foti
25 agosto 2024
14:38

Le origini della devozione e delle Fede di ogni comunità ne rivelano la storia. Il Sacro Capello della Madonna della Lettera, reliquia antica e preziosa custodita a Palmi nella concattedrale di San Nicola, e portato in processione il giorno prima della Varia, induce a compiere un viaggio molto a ritroso. Un viaggio che si spinge fino all’opera di evangelizzazione di San Paolo e che lega la cittadina calabrese alla città di Messina. Una storia di cui le acque dello Stretto sono testimoni.
Il culto mariano della Madonna della Lettera, che ogni anno nel mese di agosto anima le feste della Vara di Messina e della Varia di Palmi nel Reggino, si ispira al dogma religioso dell’Assunzione di Maria Santissima al cielo e adesso ispira anche il gemellaggio tra le due amministrazioni comunali. La secolare devozione unirà le due comunità adesso anche in forza di un atto che i due Comuni hanno sottoscritto nelle scorse settimane nella sala consiliare di Messina.
Il senso di appartenenza che ogni anno, attraverso le due processioni mariane, le due comunità testimoniano già di condividere, adesso cresce anche su un piano amministrativo, cristallizzandosi attraverso un atto che consacra una unione già palpitante nel segno della fede e delle tradizioni ancora molto vive e sentite su entrambe le sponde dello Stretto.

Un’amicizia lunga cinque secoli

«Colmiamo, dopo quasi cinque secoli di storia, una lacuna perché il legame fraterno solidale tra le città di Messina e di Palmi, tra queste due comunità, c’è sempre stato, c’è e si continuerà ad esserciMancava però questo tassello amministrativo che grazie alla disponibilità del collega messinese Basile abbiamo finalmente apposto. Si tratta di un atto che le due amministrazioni comunali hanno fortemente voluto. Suggelliamo un rapporto di amicizia dalle antiche origini con uno sguardo proiettato sul futuro e su prospettive di crescita e di sviluppo, in questo momento che profuma di storia e che dà pieno merito a questa unione ormai appunto secolare». Così il sindaco di Palmi, Giuseppe Ranuccio, sindaco di Palmi dove tutto è pronto per la processione in programma nel pomeriggio di oggi.


Un’unione di visione e di tradizioni

«Questo gemellaggio del segno di Maria ha una storia arriva da lontano e affonda le radi nella dimensione religiosa delle nostre comunità. Dopo 500 anni celebriamo una unione anche da un punto amministrativo. Un atto consequenziale rispetto a due tradizioni inscindibilmente legate e che da tempo vengono custodite, coltivate e tramandate a Messina e a Palmi. Un senso di comunità allargata che in questo atto di gemellaggio trova una sua sintesi anche amministrativa, consacrando, nel segno della devozione alla Madonna della Sacra Lettera, anche una unione di tradizioni che ha sempre unito le due comunità». Così il sindaco di Messina, Federico Basile.

Il gemellaggio

«Convinti e fiduciosi nella visione di un futuro di reciproco beneficio culturale, educativo ed economico per i cittadini dei rispettivi territori di Messina e Palmi, facendo seguito alla delibera del Consiglio Comunale di Palmi n° 27 del 6 maggio 2024 e della delibera del Consiglio Comunale di Messina n° 256 del 24 giugno 2024, che vengono allegate al presente atto firmato dal sindaco della Città di Messina, Federico Basile e dal Sindaco della Città di Palmi, Giuseppe Ranuccio, con il quale si proclama e si sancisce ufficialmente il gemellaggio tra la città di Messina e la città di Palmi. Il gemellaggio acquista efficacia all’atto della firma e avrà una durata illimitata, fatto salvo il caso di recesso motivato di una delle parti». È quanto si legge dell’atto sottoscritto nell’aula consiliare di palazzo Zanca a Messina qualche settimana fa. Presenti anche l’assessore alle Politiche culturali Enzo Caruso e il presidente del Consiglio comunale del comune di Messina Nello Pergolizzi, una delegazione di consiglieri comunali delle due città, e rappresentanti istituzionali di Palmi e ai rispettivi gruppi storici.
La sottoscrizione è stata preceduta dalla rappresentazione scenica del Senato messinese, in costume storico e con attori facenti parte dell’associazione Aurora. Rievocata la lettura di don Filippo Borgia Stratigò di Messina del decreto senatoriale rivolto ai cittadini di Palmi che nel 1582 sancì il legame con la città di Palmi. La lettura è stata affidata all’attore Nunzio Barbera.

La Fede che costruisce relazioni

Ecco le finalità del gemellaggio, riportate nell’atto ufficiale di gemellaggio: «instaurare tra le due municipalità un legame collaborativo e permanente che favorisca la condivisione e lo scambio tra le comunità di Messina e Palmi; essere promotori di occasioni volte alla valorizzazione della cultura e delle tradizioni locali, al fine di approfondire la conoscenza reciproca; promuovere iniziative che coinvolgano le associazioni culturali, sportive e di categoria, garantendo una positiva e costruttiva collaborazione in favore delle due collettività, anche con scambi di delegazioni e rappresentanti; incoraggiare e favorire gli interscambi tra gli studenti degli Istituti scolastici affinché le nuove generazioni possano comprendere e assimilare l’importanza dei valori di condivisione e amicizia che possano avvicinare sempre più le comunità di Messina e Palmi, accomunate dal culto e dalla devozione alla Madonna della Sacra Lettera, creare dei percorsi turistici nei territori di appartenenza per la migliore conoscenza delle reciproche peculiarità paesaggistiche, artistiche e culturali nei confronti dei rispettivi concittadini e per i turisti, attraverso la creazione di un itinerario turistico, religioso e spirituale, al fine di conseguire degli obiettivi comuni a beneficio delle rispettive comunità gemellate; supportare le associazioni, in particolare le associazioni culturali e religiose che si occupano del culto della Madonna della Sacra Lettera e delle feste collegate, che sono state così determinanti per l’avvio di questo processo di gemellaggio, in ogni loro iniziativa per il consolidamento del legame tra le Città di Messina e Palmi».

Oggi a Palmi la Varia bene Unesco

La Varia è l’unica macchina processionale a spalla d’Italia ad essere popolata da persone nel ruolo di figuranti.
In occasione dell’ottava sessione del Comitato intergovernativo dell’Unesco a Baku in Azerbaijan, nel dicembre del 2013, la Varia di Palmi è stata anche inserita nella lista dei beni immateriali patrimonio dell’umanità con la Rete italiana delle grandi Macchine a Spalla.  Essa comprende la Varia di Palmi, la Ballata dei Gigli di Nola, la Discesa ("Faradda") dei Candelieri di Sassari, il trasporto della Macchina di Santa Rosa di Viterbo.
È stata votata all’unanimità da tutti gli Stati parte aderenti ed è stata indicata come “modello, esempio e fonte di ispirazione”. La Varia di Palmi rientra nella speciale lista dei trenta riconoscimenti sulla totalità di oltre 670 patrimoni immateriali Unesco che si fregiano dello status di modello di buona pratica.
La Rete delle grandi macchine a spalla, nata nel 2006 su impulso della coordinatrice Patrizia Nardi, è il primo bene Unesco che unisce espressioni diverse di un unico Stato parte.

Le origini del culto: San Paolo a Messina

Si tratta infatti di una storia antica che inizia nel 42 d. C., ai tempi della predicazione e della sosta a Messina di Paolo, l’apostolo delle genti. La sua opera di evangelizzazione cristiana in Calabria ebbe come pulsante Reggio ma più tardi nel 61 d.C.
Ma tornando sulla sponda messinese, oggi 3 giugno si celebra solennemente la patrona, la Madonna della Lettera. La statua dorata la raffigura. Posta all’ingresso del porto della città peloritana, ella accoglie chiunque arrivi via mare ed è posta su una maestosa stele eretta nel 1934, con una Lettera in mano, e la benedizione Vos et ipsam Civitatem benedicimus (“Benediciamo voi e la vostra Città”).

La Sacra Lettera

In questa giornata si rievoca il pellegrinaggio che una delegazione di messinesi convertiti compì in Palestina al seguito dell’apostolo Paolo, evangelizzatore della città, per invocare la protezione della Santa Madre.
La tradizione narra che Maria rispose a quell’accorato appello con una Lettera scritta in ebraico e poi arrotolata e legata con una ciocca dei suoi capelli. Quella lettera fu portata a Messina dalla delegazione di ritorno nello stesso anno. In essa Maria accoglieva la devozione del popolo messinese e assicurava loro la sua perpetua protezione. Quella ciocca di capelli è oggi custodita nel Duomo di Messina.

La solidarietà del popolo palmese verso quello messinese

È senza dubbio, dunque, la città peloritana la prima patria di questo culto mariano legato alla Lettera ma nei secoli successivi la storia narra che i marinai palmesi offrirono medicinali e viveri ai messinesi afflitti dalla pestilenza nel 1572.
Il Senato di Messina, per ricompensare tale generosità, offrì alla città di Palmi quanto di più sacro avesse mai custodito: uno dei tre Capelli con cui Maria aveva avvolto la Lettera di Benedizione rivolta alla città.Si narra che il Sacro capello approdò in Calabria a bordo del vascello di Giuseppe Tigano nel 1582. Fu allora che da Messina alla Marina di Palmi giunse in un reliquiario un Sacro e generoso dono, segno di gratitudine del popolo messinese verso quello palmese.

La devozione alla Madonna della Lettera a Palmi

In quel gesto venne suggellato il culto della Madonna della Lettera anche sull’altra sponda dello Stretto. La Madonna della Lettera, dunque patrona anche della città calabrese di Palmi, è al centro dei festeggiamenti che hanno luogo nel mese di agosto, in concomitanza con la Varia.
C’è già un grande fermento per la Varia di quest’anno. La manifestazione in preparazione culminerà nella giornata del 27 agosto, nel segno di una tradizione che si proietta nel futuro. La sua dimensione anche moderna è stata al centro della recente e prestigiosa presentazione a Bruxelles, presso il Parlamento Europeo.

La Varia e il Sacro Capello

Per le vie di Palmi ad agosto la Varia avanza come una ondeggiante nuvola a forma conica sorretta da una struttura metallica, ad incarnare l’Assunzione della Madonna al Cielo, con l’Animella e il Padre eterno in cima; il carro sacro alto oltre 16 metri poggia su una base detta Cippu trainato, attraverso due corde lunghe 150 metri, da duecento “’mbuttaturi” (trascinatori o spingitori della Varia) rappresentanti le cinque antiche corporazioni dei Marinai, dei Carrettieri, dei Bovari, dei Contadini e degli Artigiani. Cuore pulsante dei festeggiamenti anche la processione per le vie cittadine delle quadro della patrona e protettrice Madonna della Lettera e del reliquiario Sacro Capello.

Messina e Palmi

Dunque, in questo intreccio di Fede e tradizione, Messina e Palmi si scoprono unite nel segno della Madonna della Sacra Lettera che lega, nei secoli e da secoli, i destini dei due popoli vicini nelle difficoltà. Le origini di questo legame dentro il quale matura questa tradizione è antichissimo e destinato a non esaurirsi.

 

 

 

 

Giornalista
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