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di Redazione Economia
14 ottobre 2024
20:54

EccellenzeOtto vini Top nella Calabria di Slow Wine 2025: «Qui vitalità e determinazione». Ecco l’elenco

La 15esima edizione della guida di Slow Food sarà presentata sabato 19 ottobre a Milano alla presenza di oltre 470 produttori e circa 1000 vini in degustazione. La nostra regione «permeata da un senso profondo di appartenenza, di civiltà e cultura»

Food

Due Chiocciole, tre Bottiglie, otto Top Wine: questi i riconoscimenti assegnati in Calabria dalla Guida Slow Wine 2025, disponibile dal 23 ottobre in libreria e sullo store online di Slow Food. Unico caso tra le pubblicazioni di settore, la quindicesima edizione è una guida corale, realizzata da 252 collaboratori che visitano tutte le cantine recensite, tratteggiando così uno spaccato del panorama vitivinicolo italiano contemporaneo di qualità.

Due le novità importanti di quest’anno: tutte le aziende recensite non praticano il diserbo chimico, mentre con i Best Buy, che sostituiscono il riconoscimento del Vino quotidiano, la guida segnala una selezione di Top Wine che, nelle rispettive denominazioni e tipologie, offrono un prezzo eccezionale. La prima scelta è un messaggio politico forte, che rispecchia il Manifesto per il vino buono, pulito e giusto e quanto Slow Food sostiene da tempo contro l’uso della chimica di sintesi e, in particolare dei pesticidi, nelle colture, oltre che un ulteriore passo verso la costruzione di un rapporto sempre più armonico con la natura; mentre la seconda risponde a un’esigenza del mercato, dando una soluzione più in linea con i tempi e utile per i lettori che cercano un riferimento per orientarsi nel mondo della vitivinicoltura pulita e sostenibile.


La Calabria vista da Slow Wine

Il 2023 per il Centro-Sud Italia sarà ricordato come un anno segnato dalla peronospora della vite e dalle sue devastanti conseguenze. Tuttavia, rimarrà impresso anche per la straordinaria capacità dei viticoltori di trasformare le avversità in opportunità. «C’è chi avrebbe descritto così la Calabria quest’anno - si spiega nell’introduzione della sezione dedicata -, con la solita retorica della resilienza, un termine ormai abusato e logoro, che suggerisce l’idea di chi subisce e resiste senza spezzarsi, riorganizzando le proprie abitudini in silenzio. Ma non è questo il caso. In questo senso, i vignaioli meritano di non essere rinchiusi in tale definizione. Questo è l’anno in cui si abbandona il concetto di resistenza nel suo senso più rigido, quello che implica un’opposizione ferma e serrata. Non ci raccontiamo più come guerrieri di battaglie contro ingiustizie di ogni genere, avvolti in un manto di rassegnazione, con gli occhi lucidi del vittimismo e l’amaro persistente in bocca che quasi sussurra: “Siamo calabresi, siamo avvezzi alle difficoltà”. No, la Calabria che emerge da queste pagine è diversa: quest’anno dimostra che si raccolgono i frutti delle buone pratiche.
È una Calabria permeata da un senso profondo di appartenenza, di civiltà e cultura. Un luogo dove il rispetto per il territorio e per il lavoro si intreccia con l’orgoglio di un percorso che non si lascia definire dalle difficoltà, anzi è simbolo di una terra dove i vigneti sono custoditi da mani che non conoscono la resa e che stanno forgiando un’identità sempre più forte e consapevole. È la Calabria che si distingue per l’ingresso in Guida di ben otto nuove realtà vitivinicole, di cui cinque nella provincia di Reggio Calabria, due a Cosenza e una a Vibo Valentia; con due Chiocciole, tre Bottiglie, otto Vini Slow e un Best Buy. È il racconto di una regione che dimostra vitalità e determinazione, malgrado i tempi e il clima non siano più così favorevoli, mentre altrove si avverte una certa stanchezza narrativa. Ripensare questa regione, dunque, non deve essere un atto di indulgenza, ma una missione che richiede la lucidità necessaria per non cadere nei vizi di racconto e nel provincialismo compiacente. Al contrario, è necessaria una visione più onesta, con il compito di pensare la Calabria con maggior rigore e il dovere di esprimerla secondo i propri principi e la propria identità. Esattamente come stanno facendo i vignaioli qui raccontati, che stanno restituendo alla Calabria, per usare le parole di Franco Cassano, «quell’antica dignità di soggetto di pensiero, interrompendo la lunga sequenza in cui è stata pensata da altri». 

I riconoscimenti alle cantine calabresi

Le Chiocciole:
‘A vita
Sergio Arcuri

 

Le Bottiglie: 
Casa Comerci
Tenuta del Conte
Vigneti Vumbaca

 

La lista dei Top Wine

Rossi:

‘A Batia 2022 (Casa Comerci)
Assai Amuri 2022 (Nasciri)
Cirò Rosso Classico Superiore Riserva Aris 2021 (Sergio Arcuri)
Cotidie Rosso 2021 (Spiriti Ebbri)
Juru 2022 (Gianni Lonetti)

 

Bianchi:

Cirò bianco 2023 (Vigneti Vumbaca)
Cirò bianco DiversaMente 2020 (Tenuta del Conte)

 

Rosati:
Rosato 2023 (‘A Vita)

La presentazione di Slow Wine 2025

Sabato 19 ottobre a Milano si svolgerà la presentazione nazionale dedicata alle cantine premiate, ai giornalisti e ai collaboratori della guida. Si comincia alle 10 con il convegno Il mercato chiede vini di pronta beva, ma il clima la pensa diversamente. Lo stato dell’arte di un settore in rapido cambiamento, un tema esplicitato anche nei video realizzati durante le visite in azienda dei collaboratori. A partire dalle 14 e fino alle 20, segue la grande degustazione aperta al pubblico. Oltre 450 banchi di assaggio con la presenza diretta dei produttori, e oltre 800 vini da assaggiare. 

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