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di Asmara Bassetti
11 luglio 2024
14:35

La Guardiola di Palmi, un balcone a picco sul mare dove ammirare Eolie e tramonti bellissimi

Fa parte degli spazi che circondano la casa di famiglia di Leonida Repaci che ha lasciato l'intero complesso in eredità alla città reggina 

Destinazioni
La Guardiola di Palmi (foto Fai)
La Guardiola di Palmi (foto Fai)

Immaginate un piccolo terrazzo che si affaccia sul mare, a strapiombo sul Mar Tirreno, e dal quale vedere le vicine Isole Eolie e tramonti bellissimi che regalano alle acque il colore viola che dà il nome alla Costa. La Guardiola è il balcone dal quale vedere uno degli scorci più belli della nostra regione, parte degli spazi che circondano la casa di famiglia di Leonida Rèpaci, giornalista, scrittore, pittore, personaggio di spicco del '900 nato proprio qui a Palmi, che ha voluto lasciare il complesso e la sua guardiola in eredità alla città in provincia di Reggio Calabria.

La Guardiola fonte di ispirazione per la scrittura

Luogo di ispirazione di sue varie opere, la Guardiola è un angolo che è sempre stato caro a Leonida Rèpaci, importante figura conosciuta non solo in Calabria ma in tutto il mondo letterario, e dal quale lo scrittore si affacciava o raggiungeva la piccola spiaggia al di sotto di Villa Pietrosa. Nella tenuta circondata da pini e ulivi, Rèpaci visse con sua moglie Albertina Antonielli, considerando la guardiola come un luogo del cuore. Da qui si può godere di uno dei panorami più belli della Calabria, dal quale vedere gran parte della Costa Viola che va da Bagnara, a Scilla fino a Villa San Giovanni, arrivando fino alle Isole Eolie che soprattutto durante l'ora del tramonto, si stagliano perfettamente grazie ai raggi del sole durante le giornate più chiare e senza nuvole, clima che favorisce anche la vista dell'Etna e dello Stretto di Messina. Rivolgendo lo sguardo dall'altro lato, verso nord, si può vedere fino a Capo Vaticano, in provincia di Vibo Valentia, sulla Costa degli Dei. 


Lo scrittore, anche fondatore del Premio Letterario di Viareggio, aveva fatto realizzare appositamente il balcone della guardiola per poter guardare non solo il bellissimo scorcio che si presenta a chi si affaccia dal terrazzo, ma anche la pesca del pesce spada, rito che era solito svolgersi alla nota tonnara di Palmi. Un punto privilegiato da dove osservare la lotta tra pesce e uomo che tanto lo affascinava.

La terrazza luogo del cuore

Oltre ad essere stata per molti anni dimora estiva e luogo del cuore di Leonida Rèpaci e di sua moglie, la guardiola è oggi uno dei luoghi del cuore FAI - Fondo Ambiente Italiano. Nello specifico si tratta di una struttura fatta in cemento, che presenta una forma arrotondata alla fine, come se fosse la punta di una barca, dando l'impressione, se ci si affaccia, di trovarsi proprio nel mare. Ottimo punto sul quale situarsi per vedere la spiaggia al di sotto della scogliera, il panorama e, in tempi passati, la caccia al pesce spada. Questo angolo di pace e di pura bellezza situato all'interno della tenuta di circa 5 ettari, fu fondamentale per la scrittura di una delle narrazioni più famose dello scrittore, La storia dei Rupe, saga di 4 volumi ispirata alla vita e alle vicissitudini proprio della famiglia Rèpaci. In uno dei 4 libri che compongono la storia, si parla anche dell'acquisto di Villa Pietrosa nel 1915, costruita dal padre per l'avvocato Sandulli, per 16mila lire, da quel momento diventata di proprietà dei Rèpaci.

La Guardiola all'interno di Villa Pietrosa

Non si può parlare della Guardiola senza accennare a Villa Pietrosa, la grande tenuta di famiglia che lo stesso Leonida ha voluto donare al comune della sua città di Palmi, nel 1985, per far sì che il luogo raccoglitore di storie e bellezza non andasse perduto dopo la sua morte. Dopo vari ammodernamenti della struttura, iniziati negli anni '50 e continuati nel corso degli anni, la casa iniziò a riempirsi di libri, opere pittoriche, sculture e stampe per arricchirne le stanze. Tutto intorno è odore di ulivi, pini, cipressi e abeti secolari, con il sottofondo delle onde del mare, richiamo alla tranquillità e alla natura e fonte di ispirazione di racconti e narrazioni. La villa, costruita su due piani verso la fine dell'800, non solo fu abitata dai coniugi proprietari, ma fu anche frequentata, agli inizi del '900, da numerose personalità importanti della cultura e della pittura, anche quest'ultima tra le arti praticate da Rèpaci. A Villa Pietrosa vennero infatti ospitati pittori di fama mondiale come Boccioni, Modigliani, Guttuso, Morandi, De Pisis e Mazzacurati. All'interno della tenuta si trovano anche la casa del custode, il vecchio casello, e tre sculture in bronzo dell'artista scultore De Feo, mentre a ridosso della villa è presente una grotta carsica, dove Leonida espresse il desiderio di essere seppellito insieme a sua moglie Albertina Antonielli, desiderio purtroppo rimasto ancora irrealizzato.

Al momento l'amministrazione comunale di Palmi ha deciso di affidare per i prossimi 10 anni la gestione di Villa Rèpaci ad un raggruppamento di cui fanno parte imprese e associazioni. Queste ultime hanno manifestato la volontà di creare un museo dedicato allo scrittore e giornalista, una sala convegno, e una spiaggia culturale sospesa, al fine di valorizzare questo bellissimo luogo, dedicandolo a chi ha voluto lasciare in eredità alla Calabria un tesoro dal valore inestimabile che non deve andare perso.

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