• Visita la sezione DestinazioniDestinazioni
  • Visita la sezione EventiEventi
  • Visita la sezione FoodFood
  • Visita la sezione StorieStorie
  • Visita la sezione Evento TropeaEvento Tropea
64
di Asmara Bassetti
9 luglio 2024
14:19

Alla scoperta di Cetraro, tesoro nascosto sulla costa tirrenica cosentina

Vicoli stretti arricchiti da diverse opere d'arte, palazzi e piazze. Ma non solo. Nella cittadina cosentina sono tante anche le spiagge e i luoghi suggestivi da visitare

Destinazioni

Vicoli stretti, alcuni anzi strettissimi, case l’una attaccata all’altra come a proteggersi grazie a una catena di costruzioni, tra palazzi e piazze ancora ben tenute. Cetraro, sul tirreno cosentino, facente parte della Riviera dei Cedri, è pronto ad accogliervi e a farvi perdere tra le sue strade, dandovi la possibilità anche di affacciarvi dai punti panoramici presenti nel centro storico, oppure regalarvi la bellezza del mare tra spiagge e grotte particolari, facendovi sentire anche l’odore dei cedri, se vi sposterete verso la campagna, agrume dal quale probabilmente deriva il nome del paese.
Negozietti e gelaterie dove provare un ottimo gelato artigianale, saranno il pretesto per completare la vostra passeggiata, magari al tramonto, dopo una giornata al mare a rilassarvi.

Il centro storico tra le tre porte d’accesso

Secondo la storia, Cetraro era protetta da tre porte d'accesso: quella Di Mare, quella Di Basso e quella Di Sopra.
Uno dei luoghi più emblematici del centro storico è la Chiesa di San Benedetto, un esempio di architettura barocca del XVIII secolo, la cui facciata e l'interno sono caratterizzati da affreschi e stucchi di una bellezza rara. Questo luogo sacro è un vero capolavoro artistico che merita di essere visitato per immergersi nell'arte e nella spiritualità locali.


 

Una delle tappe da non perdere è il complesso del Ritiro, dove si trova la Chiesa di S.Maria delle Grazie, e Convento fondato nel 1912 da suor Crocifissa Militerni, che è stata la Superiora delle Battistine di Cetraro nel 1909 e la Maestra delle Novizie a Roma nel 1914.

 

Sono ancora pieni di bellezza molti luoghi che una volta rappresentavano posti di incontro della vita quotidiana e della socialità tra gli abitanti della città tirrenica. Alcuni dei quali conosciuti ancora con i nomi in dialetto, perché così tramandati da sempre. Come via Luigi De Seta, verso il centro, conosciuta anche come "a via i rota", dove oggi si trovano bar e piccoli negozi. Per poi arrivare a Piazza del Popolo, il luogo d'incontro preferito dai cetraresi, che ospita al suo centro “u giganti”, ovvero la fontana del Nettuno datata 1898. Attorno ad essa ci sono numerosi complessi e edifici, tra cui il Palazzo del Trono del 1842, antica dimora progettata dall'architetto Augusto Rocca, tra le costruzioni più rappresentative di Cetraro. Poco più in là Piazza Gino Janelli con la Chiesa di San Pietro o dei Cappuccini, strada che se percorsa porterà a via Roma, che un tempo era la strada principale della Cetraro del XIX secolo.
Percorrendo via Regina Elena, che un tempo collegava il quartiere basso della Porta di Mare alla piazza di S. Benedetto, si arriva a Largo Giuseppe Ricucci, "a curti", che era il centro della Cetraro medievale. E perché no, passare anche dai palazzi detti “della Giorgia”. Qui si trovano anche palazzi storici come Palazzo De Caro, risalente all’800, la Villetta, Palazzo Ranieri e la casa del senatore Militerni.


Alcuni vicoli sono stati arricchiti dalle opere d’arte degli studenti dell’istituto d’arte, che riempiono di colore gli edifici del centro storico.

Il museo dei Bretti e del mare

Il museo dei Bretti e del mare si trova all’interno di Palazzo Del Trono, importante dimora situata al centro di Piazza del Popolo. Il percorso è suddiviso in tre sezioni, una più estesa dedicata ai Cetrarii, una relativa all'area del medio Tirreno cosentino e una riguardante il mare. La sezione Cetrarii illustra l'insediamento storico dei Cetrarii nell'intera regione tra il IV e il III secolo a.C.

Il Museo Marittimo presenta il principale reperto archeologico legato al mare: l'anfora da trasporto. Sulle anfore sono illustrate le tecniche di navigazione e le imbarcazioni nell'antichità, la pesca e la marineria, i trasporti e gli scambi commerciali. Sono esposti qui inoltre tre modelli in scala di imbarcazioni in legno, realizzati da un maestro d'ascia locale. Raffigurano una nave da guerra greca, una nave mercantile romana e un galeone rinascimentale. Ma il Palazzo non ospita solo il Museo. Al primo piano si trova una ricca biblioteca comunale mentre al secondo sono presenti un laboratorio di restauro archeologico e una sala congressi funzionale.

 

La Torre di Rienzo

Nel 1534 una serie di attacchi da parte dei turchi tra Cetraro e San Lucido, provocò saccheggi e deportazioni di numerosi abitanti. In risposta a questa minaccia, il Viceré Don Pedro de Toledo ideò un progetto di difesa per proteggere il Regno di Napoli, intorno al 1535. Fu così che iniziarono a sorgere le torri costiere, tra il 1559 e il 1567, sotto la guida del Duca d'Alcalà e del Marchese di Cerchiara.

Le torri, inizialmente di forma circolare, assunsero poi una forma quadrata. Ogni torre era strutturata su tre piani collegati da una scala interna: uno per il deposito, uno per gli alloggi dei soldati e uno per la batteria di fuoco. La torre, oggi simbolo di resistenza, veniva chiamata Torre d'Acqua Perropata, a causa della cascata vicina sulla Ncramata, ma successivamente fu ribattezzata Torre di Rienzo, per via del nome di uno dei suoi guardiani. Nei dintorni della torre sono ancora visibili i resti di una stalla in pietra utilizzata per i cavalli delle guardie.

 

La Torre di Rienzo ha giocato un ruolo cruciale come punto di avvistamento durante uno dei più violenti attacchi subiti da Cetraro. Un colpo di cannone sparato dalla torre colpì per caso due navi turche, che si diedero alla fuga. L’evento fu attribuito alla protezione di San Benedetto al quale ogni anno è dedicata una festa che vede lo svolgimento di una processione di barche in mare. 

Oggi, la torre rimane un luogo di interesse storico di grande importanza. Da quel punto, situato in alto, si può godere di una vista veramente suggestiva che abbraccia non solo Cetraro ma quasi quasi l’intera costa tirrenica cosentina.

 

Le spiagge

Cetraro offre non solo un ricco patrimonio storico e culturale, ma anche meravigliose bellezze naturali. La spiaggia di Cetraro Marina, con la sua estensione di sabbia dorata e le acque cristalline, invita al relax e alla tranquillità. La spiaggia di Marina di Cetraro e la Baia del Carpino offrono un'atmosfera intima, immerse in un paesaggio naturale meraviglioso. Lampetia e Cavinia sono le zone più rinomate della località, dove si trovano piccole grotte e insenature dalle spiaggette riparate e tranquille. Lungo la spiaggia di Lampezia, dove si trova la nuova passeggiata del lungomare, si può vedere anche quel che rimane della baia che era un tempo parte della Grotta dei Santamarinesi.
Troviamo poi lo scoglio "Testa del tigre" chiamato così per la sua forma, e la Grotta dei Rossi sul promontorio di 'Ncramata, che termina con la roccia di Acqua Perrina, così chiamata in riferimento a una cascata esistente, dall’acqua molto abbondante, ora una semplice corrente che fuoriesce dalla cima della roccia.
Dirigetevi invece verso il Porto di Cetraro se volete partire per una gita verso le Isole Eolie.
Centro della marina di Cetraro è Piazza San Marco, luogo di ritrovo per gli abitanti del borgo, costruito nel 1919, dopo il terremoto.

GUARDA I NOSTRI LIVE STREAM
Guarda lo streaming live del nostro canale all news Guarda lo streaming di LaC Tv Ascola LaC Radio
top