Il giorno più corto dell'anno: tradizione e significato del solstizio d'inverno

Un momento che porta con sé un bagaglio di tradizioni e curiosità astronomiche, scientifiche e storiche. A Reggio un evento per gli amanti della volta celeste

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20 dicembre 2018
11:51
Solstizio d’inverno. Foto di repertorio
Solstizio d’inverno. Foto di repertorio

Con il 21 dicembre si entra ufficialmente nella stagione invernale. Oggi, infatti, si celebra il solstizio d’inverno, un momento che porta con sé un bagaglio di tradizioni e curiosità astronomiche, scientifiche e storiche. Non cade sempre lo stesso giorno, solitamente tra il 21 e il 22 dicembre, ciò dipende da quanto tempo impiega la terra a completare la sua rotazione intorno al sole (365 giorni e sei ore). In Calabria, stasera il Planetario Pythagoras di Reggio Calabria ha organizzato un evento per gli amanti della volta celeste per festeggiare l'arrivo dell'inverno.

 

Cosa significa solstizio?

Solstitium è una parola latina (da “sol, sole, e “sistere, stare fermo) che indica il momento in cui il Sole "si ferma". Per solstizio infatti si intende una “pausa apparente” nel cammino che la stella sembra compiere nella volta celeste. Nei giorni successivi al solstizio d'inverno, dopo che il sole sembra smettere di calare rispetto all'equatore celeste e "fermarsi" in cielo, inverte il suo cammino e inizia a compiere un moto di avvicinamento all'equatore celeste, che porterà le giornate ad allungarsi.


Il solstizio d’inverno nella civiltà antica rappresentava numerose festività: il Natale per il cristianesimo, il Sol Invictus per i pagani e il Saturnalia nell’Antica Roma, lo Yule per il neopaganesimo e Alban Arthan (la festa della luce di Re Artù) per la tradizione druidica. Rituali, culti e celebrazioni inerenti al solstizio d’inverno si contano in tutto il mondo e in numerose culture: basti pensare a Machu Picchu, luogo sacro per gli Inca e dedicato alle osservazioni astronomiche, oppure alle piramidi egiziane disposte in base agli orientamenti solari e stellari ed al sito megalitico di Stonehenge.

 

Il solstizio d’inverno nell’Antica Roma

Il solstizio è un momento astronomico celebrato sin dai tempi antichi. I pagani celebravano, nei giorni attorno al solstizio invernale, la festa del "Sol invictus", una celebrazione della rinascita che secondo alcuni rappresenterebbe l'origine pagana del Natale. Nella cultura dei Romani, a cavallo del solstizio d'inverno dal 17 al 23 dicembre, erano previsti i Saturnali, le feste dedicate al dio dell'agricoltura Saturno con banchetti e sacrifici. Durante i festeggiamenti si ribaltavano i ruoli sociali, lo schiavo assumeva tutti i poteri, indossando una maschera. Le classi sociali erano momentaneamente abolite e ci si vestiva tutti allo stesso modo, per gli schiavi era l’unica occasione di assaporare il gusto della libertà prendendo fittiziamente il posto dei loro padroni. Alcuni epigrammi di Marziale testimoniano che i romani per l'occasione si scambiavano regali come dadi, candele di cera colorata, abiti, libri, monete e piccoli animali domestici. Il tutto coronato da orge e banchetti.

 

Che cosa succede durante il solstizio a Stonehenge

Stonehenge, il famoso sito neolitico situato a 130 chilometri a Sud di Londra (precisamente a Amesbury), è composto da grosse pietre erette, i “megaliti”, poste in forma circolare. Alcuni sostengono che Stonehenge sia un antico osservatorio astronomico e, dunque, legato ai solstizi e agli equinozi. All’alba di questi particolari giorni la luce del sole entra perfettamente dalla porta principale del complesso. Non si sa ancora cosa fosse esattamente Stonehenge in origine ma, oggi, è luogo di pellegrinaggio per i seguaci della Wicca e delle altre religioni neopagane, oltre che per la festa celtica

 

Il solstizio d'inverno per la massoneria

Per la massoneria, il solstizio d'inverno ha un significato esoterico, infatti nella tradizione massonica è legato al culto di Mitra. Mitra è un dio ellenistico e romanico adorato nelle religioni misteriche dal I secolo a.C. al V secolo d.C. La sua nascita era festeggiata durante il solstizio d’inverno e il suo culto influenzò diverse tradizioni e religioni: nello specifico, si credeva in Cautes e Cautopates, due dadofori (portatori di fiaccole) che avevano assistito Mitra durante l'uccisione di un toro, simbolo del male. Cautes rappresenta il solstizio d'estate e Cautopates quello d'inverno. Anche per la massoneria, dunque, il solstizio d'inverno è un momento carico di significato.

 

Il solstizio di inverno interessa anche la luna. Domani notte, infatti, la luna piena illuminerà il cielo notturno e sarà visibile nella notte più lunga dell’anno. I due eventi non sono perfettamente allineati: la luna piena raggiungerà il culmine alle 18:50 del 22 dicembre, mentre il solstizio avverrà oggi alle 23:23 italiane. La luna, ad occhio nudo, apparirà come piena per diversi giorni.

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