Regionali in Umbria, patto civico Pd-M5s: spunta il nome di Di Maolo

La proposta passa con il 60,9%. Nella rosa dei nomi per il governatore emerge quello della presidente del centro di riabilitazione per disabili Serafico di Assisi

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di Redazione
21 settembre 2019
10:09

Il 60,9% dei votanti sulla piattaforma Rousseau ha dato il via libera al "patto civico" per l'Umbria annunciato da Luigi Di Maio. Hanno votato 35.036 iscritti: i Si sono stati 21.320, i No 13.716, pari al 39,1%. «Il MoVimento 5 Stelle sosterrà pertanto un candidato presidente civico nelle prossime elezioni regionali in Umbria», si legge sul Blog delle Stelle. La lista dei candidati sarà formata «tenendo conto dell'ordine del numero di preferenze ricevute» dagli stessi aspiranti nel corso delle regionarie per l'Umbria «e rispettando la rappresentanza di genere, come da legge elettorale regionale vigente. Nessuno dei due generi infatti - viene chiarito - può essere rappresentato in misura superiore al sessanta percento dei candidati. Sarà inoltre garantita la rappresentanza di almeno un candidato di ognuna delle due province facenti parte della circoscrizione regionale. La regolarità della votazione è stata certificata da notaio, e i risultati saranno depositati presso due notai. Come sempre nel MoVimento vince la democrazia».

 


Continuano, intanto, tra M5s e Pd le trattative per individuare un candidato presidente per la Regione Umbria. Secondo fonti della maggioranza nella rosa dei nomi per il governatore ci sarebbe quello della presidente del centro di riabilitazione per disabili "Serafico" di Assisi, Francesca Di Maolo

Le dichiarazioni post Rousseau

«Molto bene il risultato su Rousseau. Ora chiudiamo sul nome del candidato presidente e liberiamo l'Umbria dalla sola politica. I partiti facciano un passo indietro e gli umbri facciano un passo in avanti». Così i pentastellati commentano il  60,9% dei consensi espresso dalla base.

Fonti del Movimento 5 stelle, però, chiariscono che «al momento non è stato trovato nessun accordo». E sottolineano: «Sono errate le notizie diffuse da alcuni organi di informazione in merito a una presunta convergenza tra M5S e Pd sul nome del candidato presidente della regione Umbria. La trattativa va avanti, ma non è stato ancora definitivo il nome».

Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha commentato l'esito del voto su Rousseau dicendosi «fiducioso». «Ci sono le condizioni con lo sforzo di tutti - ha aggiunto - per arrivare a una forte candidatura, unitaria e competitiva per il bene di quella bellissima terra orgoglio di tutta l'Italia».

Chi è Francesca Di Maolo

Avvocato di Assisi, 49 anni, Francesca Di Maolo, indicata come possibile candidata presidente della Regione Umbria è esperta del diritto del lavoro. Da sempre vicina al mondo cattolico è presidente dell'istituto Serafico per sordomuti e ciechi della città di San Francesco. Ente ecclesiastico senza scopo di lucro che - si legge sul suo sito - promuove e svolge attività riabilitativa, psicoeducativa e assistenza socio-sanitaria per bambini e giovani adulti con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali. La struttura che sorge alle porte del centro umbro è stata negli anni tappa praticamente di ogni Papa che ha visitato Assisi.

Francesca Di Maolo è stata tra i fondatori di uno dei centri assisani di volontariato sociale per l'accoglienza di persone in difficoltà. E' ora presidente della scuola socio-politica "Giuseppe Toniolo" della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino. Il Serafico guidato dall'avvocato fa parte del comitato che si sta occupando dell'organizzazione del grande appuntamento "The Economy of Francesco" che per iniziativa del Pontefice nel marzo del 2020 riunirà ad Assisi giovani economisti e imprenditori dei cinque continenti.

 

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