Controlli dei Nas nei ristoranti etnici, riscontrate numerose irregolarità

Cibi scaduti e pessime condizioni igienico sanitari. Il ministro della Salute: «Non si può mettere a rischio la salute per praticare prezzi stracciati»

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di Redazione
14 giugno 2019
17:11

I controlli dei Nas dei carabinieri in tutta Italia su ristoranti etnici e depositi di alimenti provenienti dall’estero hanno portato alla luce esiti preoccupanti.

Accertate irregolarità in ben 242 strutture, circa la metà dei ristoranti ispezionati. Tra le criticità più evidenti: cibi scaduti, scongelati e ricongelati, mancato rispetto delle norme igieniche, etichette incomprensibili, importazioni vietate. L’incidenza maggiore è proprio nel settore della ristorazione, specialmente in locali che adottano la formula “All you can eat”: proprio qui sono state riscontrate 477 violazioni di legge e sequestrate 128 tonnellate di cibo. In ambito penale i reati maggiormente riscontrati, in totale 27, sono stati la frode in commercio e la cattiva conservazione degli alimenti.



I Nas hanno trovato magazzini abusivi di stoccaggio dei prodotti, cucine mantenute in pessime condizioni igienico-sanitarie, ambienti mancanti dei minimi requisiti sanitari, strutturali e di sicurezza per i lavoratori. Sono stati applicati provvedimenti di chiusura o sospensione dell'attività per 22 imprese commerciali.


Il generale della divisione dei carabinieri, Adelmo Lusi, ha spiegato che i controlli sono stati realizzati con metodologia finalizzata alla verifica del rigoroso rispetto delle procedure di preparazione, conservazione e somministrazione degli alimenti, dello stato igienico e strutturale dei locali di ristorazione e degli esercizi di vendita al dettaglio di prodotti preconfezionati, del mantenimento della catena del freddo soprattutto in relazione ai cibi da mangiare crudi, estendendo la vigilanza anche ai canali di importazione e distribuzione delle derrate alimentari e delle materie prime provenienti da Paesi esteri, gestiti da aziende di commercio all'ingrosso, di deposito e di trasporto.

È stata riservata particolare attenzione agli esercizi di ristorazione veloce, per accertare che vengano mantenuti i livelli essenziali di prassi igienica e la fornitura di materie prime idonee ad assicurare la sicurezza del consumatore.


Il ministro della Salute Giulia Grillo ha così commentato i risultati delle ispezioni: «Ben vengano le cucine etniche, a tutti piace il sushi, ma "all you can eat" non può fare rima con rischio di intossicazione alimentare: le regole valgono per tutti. Non si mette a rischio la salute dei cittadini con pratiche illegali per mantenere i prezzi stracciati. Spesso manca la conoscenza del nostro sistema di regole che è tra i più avanzati a livello mondiale e su questo bisogna lavorare - ha concluso - grazie ai nostri carabinieri che fanno luce su un settore di grande richiamo soprattutto per i più giovani».

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