La sentenza

Alessia Pifferi condannata all’ergastolo per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana di 18 mesi

I giudici hanno escluso l'aggravante della premeditazione. Il pm: «Sentenza giusta». La madre dell'imputata: «Dolore atroce, ma deve pagare»

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di Redazione Cronaca
13 maggio 2024
15:33
Alessia Pifferi
Alessia Pifferi

La Corte d'Assise di Milano ha condannato all'ergastolo Alessia Pifferi, imputata per l'omicidio pluriaggravato della figlia di quasi 18 mesi Diana abbandonata in casa dal 14 luglio al 20 luglio 2022 e lasciata morire di stenti. I giudici hanno escluso l'aggravante della premeditazione.

«È una sentenza giusta, una prima tappa per l'accertamento della verità. Ci ho creduto sempre e con questo verdetto hanno riportato al centro del processo la vittima». Lo ha detto il pm Francesco De Tommasi dopo la condanna all'ergastolo per Alessia Pifferi. «Ho visto una donna che ha recitato una parte, mi aspettavo l'ergastolo», ha aggiunto. 


L'avvocato Alessia Pontenani, difensore della 37enne, durante la sua arringa aveva chiesto invece l'assoluzione della sua assistita per l'omicidio della piccola Diana. «Alessia Pifferi non ha mai voluto uccidere la figlia. Esiste un reato nel nostro codice, che è l'abbandono di minore. Ci siamo: è il nostro caso, è la morte di Diana», aveva detto. 

«È un dolore atroce, si è dimenticata di essere una mamma. Deve pagare per quello che ha fatto. Se si fosse pentita e mi avesse chiesto scusa…ma non l'ha fatto. Ora non riuscirei a dirle nulla». Sono le prime parole con cui Maria, mamma di Alessia Pifferi, commenta la sentenza all'ergastolo della figlia.

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