Vertenza Abramo Printing, crisi senza fine: i lavoratori chiedono chiarezza

VIDEO | Diverse le voci contrastanti che si rincorrono sul futuro dell’Azienda e i dipendenti hanno timore di perdere il loro posto di lavoro. Nei prossimi giorni previsto un incontro tra una delegazione di lavoratori, il Slc Cgil Calabria ed i vertici aziendali

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di Daniela  Amatruda
29 febbraio 2020
13:53

Nonostante i sacrifici fatti per andare incontro alle difficoltà aziendali, i lavoratori dell’Abramo Printing & Logistics vivono ancora un clima di incertezza sul loro futuro lavorativo. Dal 2013 ad oggi, tra contratti di solidarietà, cassa integrazione, incentivi all’esodo e licenziamenti, i dipendenti sono passati da 250 a poco meno della metà. Oltre alla crisi del settore che attanaglia da tempo l’azienda, a preoccupare sono le voci di una crisi finanziaria molto pesante a fronte di nuove commesse in arrivo. I dipendenti sono confusi e allarmati. Per fare chiarezza ed aprire il dialogo con i vertici aziendali, il sindacato dei lavoratori della comunicazione Cgil Calabria ha ottenuto un incontro che si terrà il prossimo 5 marzo, nella sede di Confindustria Catanzaro. 

«Nell’ultimo periodo - ha spiegato il segretario regionale Slc Cgil Calabria, Saverio Ranieri - si sono rincorse una serie di voci incontrollate: azienda in perdita, cessione di rami di azienda, situazioni che stridono rispetto a commesse importanti che l’Azienda si è giudicata. Ai lavoratori vengono chiesti anche turni di lavoro massacranti perché sono di meno rispetto a quelle che sono le esigenze». 

E sulla gestione dell’Azienda, Ranieri ha dichiarato che «sono già tre gli amministratori delegati che si sono succeduti in questi ultimi anni. L’Azienda risente certamente della crisi del settore, ma non crediamo sia riconducibile solo a questo. Siamo convinti che ci sia stata una certa superficialità ed incapacità di cogliere i segnali della crisi e riconvertire le attività verso forme che potevano essere utili per tenere attiva l’azienda».

 


Una boccata di ossigeno potrebbe arrivare grazie ad una ingente somma di denaro, circa un milione di euro, che l’Azienda dovrebbe incassare per una causa vinta contro la Regione Calabria, obbligata a pagare la somma entro il prossimo mese di maggio.

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