A Cosenza l’evento di Area Riformista ‘Reddito minimo garantito, una scelta riformista contro la povertà’

Si è tenuto a Cosenza l’incontro dal titolo ‘Reddito minimo garantito, una scelta riformista contro la povertà’. Presente il Capogruppo del Pd alla Camera Roberto Speranza e, in video conferenza, anche il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti
di Redazione
8 maggio 2015
09:18

È iniziato, presso la sala della Musica a Cosenza, l’evento organizzato dall’Area Riformista del Pd dal titolo “Reddito minimo garantito, una scelta riformista contro la povertà”. Inizia l’onorevole Nico Stumpo: “ il Pd ha il compito di dare il proprio contributo e di governare senza dover fare alleanza con pezzi del centrodestra – ha dichiarato Stumpo- bisogna farlo con una spinta a sinistra”. L’onorevole Stumpo fa poi un omaggio a Quirino Ledda, scomparso ieri nella sua casa di Catanzaro. Tutti in piedi per un minuto di raccoglimento.

 


È la volta dei saluti di Luigi Guglielmelli, segretario provinciale Pd Cosenza, il quale ha voluto ringraziare Roberto speranza e l’Area Riformista per aver scelto Cosenza come piazza per affrontare un tema tanto importante come il reddito minimo “ uno strumento fondamentale per dare a tutti una esistenza dignitosa”.


Interviene poi Ernesto Magorno, segretario regionale Pd Calabria. “ Il Pd può confrontarsi in maniera aspra ma intorno a temi di importanza comune siamo qui tutti insieme. Lavoro e occupazione sono l’unico modo per liberare le persone- ha dichiarato il segretario regionale – per liberarci dalla ‘ndrangheta dobbiamo dare dignità al lavoro e, la richiesta di lavoro è il grido che arriva da tutti i calabresi. Sosterremo l’iniziativa di Area Riformista, in Calabria c’è un solo Partito Democratico. Saremo a Platì il 2 giugno per la Festa della Repubblica del Pd”.

 

Prosegue Enza Bruno Bossio, deputato Pd: “Oggi il Pd partendo da Area Riformista sposa una nostra battaglia, un risultato eccezionale.
La nostra è stata una politica economica sbagliata degli ultimi vent’anni. L’Europa ha già bocciato il nostro sistema di welfare. L’assenza del reddito minimo secondo l’Europa dimostra l’impostazione errata del nostro sistema, in Italia c’e oltre il 25% della popolazione che vive in condizioni di indigenza. Al Sud la disoccupazione si attesta al 22%, il 60% tra i giovani. Viviamo in un paese dove il lavoro diminuisce, gli ammortizzatori sociali in Italia sono un mostro. La flessibilità deve essere accompagnata dalla sicurezza sociale, - continua la deputata - necessaria una forma di retribuzione sociale che garantisca quei diritti da cui molto sono esclusi. Un welfare che non è universale non è welfare. Bisogna rendere universale il reddito minimo per tutti coloro che perdono il lavoro.
In Europa sul reddito minimo siamo noi l’eccezione. Finalmente deve essere previsto anche nel nostro ordinamento. Da anni abbiamo iniziato questa battaglia, ora con la giunta Oliverio e l’assessore Guccione è il momento giusto. Con noi ci sono associazioni e istituzioni sociali.  Area Riformista e Speranza stanno avviando una battaglia per diventare la maggioranza anche in Parlamento, dobbiamo lavorare anche con i Cinque stelle e Sel. Questa proposta è anche un mezzo per contrastare le mafie perchè rende le persone meno deboli. Reddito minimo e innovazione vanno di pari passo. Deve cambiare il sistema di produzione, - conclude Enza Bruno Bossio - le nuove tecnologie possono essere alla base di un nuovo modello di sviluppo. Per il reddito minimo serve un investimento di 6-7 miliardi nella prima fase. I soldi si sono trovati per gli 80 euro e si devono trovare anche per garantire i diritti universali, una nuova economia collaborativa e un nuovo welfare universale".

 

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È la volta di Luca Santini (Basic income network Italia): “ In associazione tanti, come noi, in questi anni hanno invocato una riforma per il reddito minimo. Oggi segnaliamo che la politica è pronta a portare avanti questa battaglia con noi. C’è Grillo, c’è una proposta di Sel, c’è una parte del Pd che punta ad imporre il tema alla maggioranza”. “Parola chiave – ha continuato Santini – è accessibilità. Il soggetto deve avere quello che gli spetta senza ostacoli o intermediazioni”.

 

Interviene Carlo Guccione, assessore regionale al lavoro in Calabria: “Noi da qui parliamo all’Italia su un tema fondamentale come quello del lavoro. Ringrazio Area Riformista per la battaglia sul reddito minimo. Sulle questioni del lavoro e dello sviluppo economico mettiamo in campo una cabina di regia, un piano strategico da finanziare con i fondi comunitari. Se queste sperimentazioni calabresi si calano in un progetto nazionale, noi affronteremo con loro la situazione. Sentiamo come obbligo morale rilanciare le aspettative dei giovani. Dobbiamo abbandonare i vecchi progetti e sposare nuove soluzioni per il reddito minimo, soluzione nuova per l’Italia. Un nuovo welfare universale è la risposta giusta alla crisi italiana e calabrese. La sinistra deve porsi questo problema – continua l’assessore – basta chiacchiere, dobbiamo passare ai fatti, dobbiamo dare risposte a queste questioni. La giunta regionale in Calabria si candida per sperimentare questo provvedimento relativo al reddito minimo. Rapidamente dobbiamo prendere misure concrete”.

 

Danilo Leva (deputato Pd): “ Il sud deve tornare ad essere prioritario nell’agenda di governo. Proprio ora che la crisi colpisce il mezzogiorno assistiamo a una politica che non riesce ad affrontare il crollo dell’economia meridionale. Manca una riflessione culturale e politica sul mezzogiorno…la retorica delle classi dirigenti spendaccione non va bene. Il mezzogiorno viene usato come una sorta di bancomat cancellando risorse destinate alla coalizione nazionale. C’è un disegno che non punta a rilanciare il mezzogiorno”.

 

In videoconferenza Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali: “ Il reddito minimo è un valido strumento ala lotta alla povertà. Questa riflessione che avete impostato è utile per discutere di questo tema difficile e delicato su cui l’Italia è ancora in ritardo. Uno dei problemi he ci troviamo di fronte è la crisi fiscale. Il reddito testimoniato fiscalmente dovuto a erosione ed evasione è difficilmente identificabile. La nuova isee aiuterà a risolvere questo problema insieme all’incrocio dei vari dati.
Crescita economica, sviluppo economico, occupazione, sono tutte politiche essenziali per intervenire sul piano sociale e far uscire le persone dalla crisi. Il reddito minimo è uno strumento di sostegno al reddito all’interno di una politica sociale che ci permetta di far uscire le persone dalle condizioni in cui si trovano. Questo è un tema nazionale che ci riporta in casa un problema complesso e di lungo periodo che è l’assetto economico imprenditoriale infrastrutturale del paese. Accanto alla legge e alle risorse economiche serve anche una strumentazione capace di cambiare veramente la situazione, ricostruendo una logica di collaborazione a tutti i livelli.
Dobbiamo muoverci per avere la strumentazione per combattere la povertà, dobbiamo produrre una condizione dignitosa per i cittadini. Ci serve uno strumento universale come questo, abbiamo bisogno di un progetto sistematico assestamento".

 

L'intervento di Mario Oliverio, Presidente della Regione Calabria: “Ringrazio Area Riformista per aver scelto la Calabria per questa importante iniziativa. Apriamo una riflessione importante alla luce anche dell’intervento del ministro Poletti. Una riforma degli ammortizzatori sociali e del welfare non sono rinviabili e uno strumento come il reddito minimo deve avere una grande attenzione. Siamo in presenza di un aumento della povertà e della disoccupazione, fenomeni che corrodono la struttura sociale nel suo complesso.
Da qui è necessario aprire una discussione nel paese, questo è il tema da cui partire per le riforme e per imporre un necessario salto di qualità. Non si tratta di assistenzialismo ma di un modo per porre al centro la questione del lavoro con una serie di strumenti che vadano in questa direzione. C’è stata una rapina di risorse al mezzogiorno senza continuità. L’incapacità delle classi dirigenti è stata utilizzata a danno delle regioni meridionali. Dobbiamo pensare a misure che consentano di utilizzare una quota delle risorse non spese per riformare gli ammortizzatori e per finanziare una misura che dia sostegno al reddito minimo. Qui in Calabria la situazione è anche più grave di quella che ci ha presentato il Formez. Noi stiamo facendo sforzi in questa direzione, ad esempio con Garanzia Giovani e il Fondo Unico per l’Occupazione, l’accordo con Unindustria per la raccolta differenziata che dovrebbe portare all’assunzione di mille giovani. Stiamo lavorando per mettere a punto un piano straordinario per il lavoro, il vero obiettivo centrale. I tempi per allargare la base occupazionale sono lenti e quindi una misura di sostegno al reddito è urgente”.

 

L’intervento di Sebi Romeo, capogruppo Pd per la Regione Calabria, inizia con un ricordo a Quirino Ledda: ‘Un’aula del Consiglio Regionale sarà intitolata a Ledda perché ha speso la vita al servizio dei ceti più deboli.”.

“Area riformista ha scelto di porre il tema del reddito all’attenzione nazionale – ha dichiarato il capogruppo Pd - questi sono temi veri, questioni concrete che devono segnare il nostro impegno politico e istituzionale per costruire una società giusta. La Calabria è la regione con il reddito pro capite più basso d’ Italia. Partendo da questi dati, dobbiamo costruire una inversione di tendenza.

“Il reddito minimo è uno strumento indispensabile a ciò – ha aggiunto Sebi Romeo - L’Europa ce lo chiede da 23 anni. Noi obbediamo a tutti gli altri diktat ma sul sociale, sul lavoro e sullo sviluppo siamo stati disattenti . Dobbiamo cambiare politiche per sanare le ingiustizie e non è un elemento di assistenza ma di ricchezza. Almeno negli ultimi vent’anni tutte le risorse pubbliche sono state spese al centro nord del paese. Area riformista e il Pd chiedono una inversione di tendenza. Le regioni del Sud non possono subire ulteriori rapine. Abbiamo bisogno di risorse pubbliche . Se non cresce il sud non rinasce l’Italia”.

“Abbiamo bisogno di nuove politiche pubbliche di investimenti per rilanciare l’economia del sud – ha concluso Romeo - Ci sono risorse per tuttti su questa terra tranne che per l’avidità di pochi”.

 

Conclude, tra gli applausi della platea, Roberto Speranza, capogruppo del Pd alla Camera: “Il dibattito che abbiamo fatto risponde a una questione politica di fondo: a che serve la politica? Oggi stiamo dando una risposta a questa domanda. La politica è un tentativo concreto di trovare soluzione possibili ai problemi dei cittadini.

Abbiamo deciso di partire da qui perché il Meridione va risollevato per rilanciare l’Italia, il sud deve essere considerato la più grande risorsa di questo paese. Finora non ho mai visto trasformarsi le parole in fatti, anche noi democratici del sud non siamo riusciti a realizzare quella svolta di cui abbiamo bisogno. Il mezzogiorno non ha bisogno di urlatori, di bacchette magiche o miracoli. Il nostro sud ha bisogno di virtù antieroiche, di gente al servizio della propria comunità. La storia del sud è amara e difficile come è difficile la storia del nostro paese. Nel sud vive un terzo degli italiani ma nel sud vivono anche tre quarti dei poveri presenti in Italia. La nostra è una proposta di Governo per risolvere i problemi dei cittadini e non per ribadire la nostra posizione politica. Alcune cose le abbiamo già fatte: Irap e cuneo fiscale di 80 euro, due operazioni di politica economica espansiva ma hanno aiutato quella parte del paese con il tessuto sociale più forte. Per spostare risorse verso il mezzogiorno serve una misura universale che sostenga chi non ha reddito e chi non ce la fa più.

Il reddito minimo è anche una risposta sul terreno della lotta alla criminalità organizzata. Noi vogliamo confrontarci anche con i Cinque stelle sul tema. Io non ho votato la fiducia al governo sulla legge elettorale, una scelta difficile che serve a dire che vogliamo un Pd migliore. Vogliamo un partito diverso che abbia il coraggio di spingere su questi temi, vogliamo che si parli del Pd come partito della nazione. Queste parole sono state pronunciate prima di tutti da Alfredo Richelin. Per noi il partito della nazione significa che ci sarà una coincidenza tra il Pd e il paese. Per questo parlare di scissioni è una follia.
Civati testimonia un malessere vero e profondo, la Camusso, Sergio Cofferati, vedo pezzi diffusi di dirigenti del centrodestra che si avvicinano al nostro mondo. Questo è un tema politico su cui discutere. Partito della nazione non deve significare un partito indistinto dove c’è dentro tutto, questo deve restare il grande partito del centrosinistra. Renzi è forte e utile al Pd ma non basta da solo. Serve una comunità di donne e uomini che lottano per il futuro. Una persona che si candida a fare il sindaco oggi è un vero e proprio eroe civile, noi dobbiamo difendere chi trova il coraggio di fare politica”.

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