Senza stipendio da tre mesi, la protesta dei vigilantes a Crotone - VIDEO

 Sono i dipendenti dell'istituto di vigilanza diurno e notturno di Catanzaro che ha la convenzione con la società ambientale.

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di Giuseppe Laratta
30 maggio 2018
13:52

Non percepiscono lo stipendio da ormai tre mesi, domani scatta la terza mensilità, e per questo motivo una delegazione dei diciotto lavoratori dell'istituto di vigilanza diurno e notturno di Catanzaro hanno iniziato un sit-in di protesta davanti la sede crotonese di Syndial.

 


«Quello che chiediamo – ha dichiarato ai nostri microfoni uno dei lavoratori – è il pagamento delle mensilità arretrate come da accordi presi; fino ad oggi loro (si riferisce all'istituto di vigilanza n.d.r.) non hanno mantenuto nulla. Continuano a mandare lettere, ritardando di giorno in giorno i pagamenti. Speriamo si arrivi a un punto, sia per noi che per le nostre famiglie, perchè siamo lavoratori che vogliamo essere pagati,abbiamo bisogno dello stipendio. Siamo tutti con figli piccoli e monoreddito; siamo intenzionati ad andare avanti con lo sciopero fino a quando non otterremo le due mensilità arretrate, e con domani la terza».

 

«Riteniamo questa un'azienda seria che deve comunque essere difesa – ha dichiarato Michele Renda, dirigente Filcams Cgil di Crotone – da imprenditori che da domani non pagheranno il terzo mese di stipendio arretrato ai suoi collaboratori. Hanno un protocollo d'intesa firmato sulla bonifica dove c'è scritto che devono essere regolari con il pagamento degli stipendi, dei contributi a favore dei lavoratori. Purtroppo assistiamo, ad oggi, all'ennesima lettera nella quale c'è scritto che loro ritardano ulteriormente i pagamenti al 10 giugno: noi riteniamo che questa azienda non è seria e deve essere tolta da questo appalto. Invitiamo, dunque, Syndial a mettere in moto tutte le procedure possibili e immaginabili poiché non sono rispettosi del contratto che hanno sottoscritto in sede prefettizia. Questa gente non la vogliamo. Chiediamo che Syndial da una parte, e sua eccellenza il Prefetto dall'altra, mettano quest'azienda in condizioni di andare via dal territorio».

 

Giornalista
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