Marisa Gigliotti (Slow food): ‘no al parco eolico del Reventino’

Per la Gigliotti ‘È indispensabile salvaguardare i valori, l’identità e la forza dell’appennino, i parchi eolici sono una minaccia da combattere’
di redazione
15 dicembre 2014
16:20

Catanzaro - Slow Food Italia e Slow Food Calabria esprimono parere negativi al parco eolico sul Reventino. Marisa Gigliotti, referente progetto Appennino, Slow Food Calabria, spiega il perché in una nota: “Slow food Italia e Slow food Calabria sono impegnati nel progetto ‘L’Appennino che verrà-Stati generali delle Comunità dell’Appennino’.?Si tratta di una sfida nella sfida che ha l’obiettivo di restituire alle comunità le condizioni per vivere all’interno di queste aree con politiche in grado di rendere attrattiva la montagna e combattere il rischio di spopolamento. Per noi di Slow Food, l’obiettivo è creare le condizioni perché chi negli Appennini vive e chi di Appennini vive, possa essere maggiormente protagonista delle scelte che ne determineranno il futuro.


Per fare questo è indispensabile cogliere le tante opportunità che l’Appennino è in grado di offrire , salvaguardandone i valori, l’identità e la forza positiva che ha radici antiche. Le pale eoliche sotto forma di agglomerati imponenti di parchi eolici , che sono sorti negli ultimi anni in altri contesti e quelle che sono in progetto sul massiccio del Reventino sono una minaccia da combattere, in nome dei diritti degli abitanti , dell’art.9 della Costituzione, della Conferenza Europea per il paesaggio, del Codice dei Beni culturali ed Archeologici. La prevalente boscosità dei rilievi annovera imponenti estensioni di castagneti da frutto, appartiene storicamente e non solo paesaggisticamente all’economia locale ed all’intero apparato antropico della comunità. L’intero massiccio del Reventino si distingue nel panorama regionale per la sua forza identitaria , che ha visto interagire le forme evolutive della natura e di quelle modificatrici dell’uomo . Entrambe sono convissute senza gravi conflitti.



Questo equilibrio, già minacciato dai fenomeni di spopolamento che interessano l’intero Appennino e dai recenti attacchi del cinipide( cui si sta ponendo rimedio con azioni di riequilibrio biologico), sarebbe in maniera irreversibile minacciato dai parchi eolici, in palese conflitto con l’area e con gli interessi economici che consentono la permanenza delle popolazioni dell’area. La nostra opposizione al parco eolico mira alla salvaguardia del sistema del Reventino, già candidato a parco naturalistico, e soprattutto mira a ristabilire un coinvolgimento delle popolazioni locali su qualsiasi proposta che modifica in maniera così sostanziale il sistema paesaggistico, economico e storico dell’area. Siamo consapevoli che è necessaria una diversa prospettiva in cui la montagna riacquisti una nuova centralità nel panorama nazionale e regionale con le sue risorse, con i suoi paesaggi, anche con nuove forme di economia che non siano però in contrasto con il sistema consolidatosi storicamente e che non siano funzionali ad altri disegni economici e speculativi che nulla hanno a che fare con il territorio”.

 

 

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