«Stiamo morendo di fame»: i vigilanti di Catanzaro protestano

VIDEO | I lavoratori hanno manifestato davanti alla sede dell'azienda in via Molè, in attesa degli stipendi da quasi un anno

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di Rossella  Galati
8 novembre 2018
14:42
L’istituto di vigilanza di Catanzaro
L’istituto di vigilanza di Catanzaro

«Noi stiamo morendo di fame. Io mi devo far prestare i soldi per comprare il pane o una fettina di carne». Non hanno più soldi per sfamare le loro famiglie, sono i lavoratori dell'Istituto di Vigilanza privata notturna e diurna di Catanzaro, da mesi in attesa dei loro stipendi. Sono scesi per strada, in via Molè, davanti la sede dell'azienda, a protestare. Tra i lavoratori, una ventina circa, c'è chi avanza da 5 a 10 mensilità. «Non ne possiamo più - dicono - adesso basta. Le istituzioni non ci sono, chi ci tutela? Io avanzo sei mensilità - afferma con rabbia un lavoratore - il mio collega ne avanza 10, un altro avanza assegni familiari da oltre 1 anno e mezzo. Un altro ancora deve pagare un affitto di 900 euro al mese. Cosa dobbiamo fare? C'è gente che non ha un euro per prendere un caffè al distributore automatico. E secondo loro dobbiamo andare dagli strozzini a chiedere soldi?» La speranza era quella di poter ricevere parte dei loro stipendi, o almeno un acconto di 500 euro, entro la fine di ottobre «ma - aggiungono - ancora una volta abbiamo sentito solo parole, è vergognoso. L'azienda è sempre stata disponibile, le porte sono state sempre aperte ma questo fino a ieri. Ieri si è toccato il fondo, siamo stati ricevuti e ci hanno detto che 500 euro sarebbero venuti fuori, forse, solo per i casi più urgenti. Ma qui siamo tutti nella stessa situazione. A questo punto ci possono anche licenziare, non è un problema - concludono i lavoratori - almeno prendiamo la disoccupazione e sappiamo di avere un'entrata fissa per due anni».


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