Lamezia, verso la realizzazione della Zona economica speciale

È l’obiettivo con il quale si sono incontrati i tre sindacati confederali, i rappresentanti di LameziaEuropa e i commissari prefettizi alla guida del comune sciolto per infiltrazioni mafiose
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di Tiziana Bagnato
8 maggio 2018
13:57

Un incontro collettivo a più voci quello che ha visto oggi la triade commissariale del Comune di Lamezia Terme interfacciarsi, tra gli altri, con i sindacati confederali, i vertici di LameziaEuropa, la società di gestione e promozione dell'Area di Sviluppo Regionale di Lamezia Terme e della Regione Calabria, oltre che con quelli del Corap e di associazioni imprenditoriali.

 


Il nodo è quello di arrivare alla costituzione di un tavolo istituzionale permanente che conduca alla realizzazione effettiva della Zes nell’area aeroportuale ed industriale di Lamezia. Un invito, insomma, a lavorare in sinergia per fare in modo questa non diventi l’ennesima occasione persa.

 

Ad aprile 2018 la Giunta regionale ha trasmesso il piano di sviluppo strategico della Zes Calabria e tocca ora al governo produrre quel decreto finale che la dovrebbe mettere in moto. Il tavolo permanente, si cui si è proposta la costituzione, dovrebbe avere come attori il Comune di Lamezia, la Provincia di Catanzaro, Cgil, Cisl, Uil, Curia Vescovile, Sacal, Corap, Lameziaeuropa Spa, Fondazione Terina, Svimez, Confindustria Cz, Cna, Confartigianato, Confagricoltura, Coldiretti, Cia.

 

Un tavolo, unicum nel territorio, che andrebbe ad interagire con la Regione allo scopo di implementare quanto previsto dalla Zes. In particolare, la realizzazione di un hub turistico-logistico che ne valorizzi la centralità dell’area, la localizzazione di un nuovo porto turistico, la definizione di un progetto pilota nella parte sud dell’area industriale in collaborazione con LameziaEuropa per la gestione di servizi ambientali ad impatto zero «in linea con il piano “zero discariche” approvato dalla giunta regionale, che potrà determinare nuove opportunità occupazionali». E poi, ancora, un accordo di programma con Regione, Provincia e Anas per la realizzazione degli interventi infrastrutturali necessari a superare le criticità presenti, come, ad esempio, il rapido accesso dalla zona industriale all’aeroporto di Lamezia.

 


«Vogliamo aprire un’interlocuzione. Chiamare ognuno alla propria responsabilità. Siamo preoccupati per la città di Lamezia dopo lo scioglimento – ha affermato aprendo la discussione il segretario provinciale della Cgil Raffaele Mammoliti - non vogliamo che le attività si blocchino e si entri in un clima di sfiducia totale. Stiamo parlando di risorse che ci sono già e che se utilizzate bene possono divenire fondamentali per aiutare processi di opportunità, lavoro e sviluppo. Non abbiamo bisogno di inventarci altro se non sfruttare le nostre risorse, dall’area industriale all’unico aeroporto internazionale della Calabria».

 

 

«Chiediamo – ha aggiunto - una coerenza di sollecitazioni e un allaccio anche con i 18 milioni di euro dell’agenda urbana». Poi il richiamo del vescovo Cantafora: «Ci arrivano tanti progetti ma quando si va alle istituzioni tutto si ferma. Bisogna allora capire che i bandi non producono solo ricchezza ma bene comune».

 

Giornalista
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