L'editore del network LaC: «Il 2017 anno di soddisfazioni e di crescita. Il lavoro di squadra la ricetta vincente»

«Sempre più convinto che solo andando oltre l'autocommiserazione e il pessimismo possiamo cambiare il modello negativo sul quale è fondato il racconto sulla Calabria e i calabresi»- ha affermato Domenico Maduli nella sua intervista di fine anno rilasciata alla nostra collega Concetta Schiariti
31 dicembre 2017
15:08

Presidente Maduli, questo è il momento utile per tirare le somme e per guardare al 2018 ormai alle porte. Per il suo Gruppo che anno è stato quello appena trascorso?

 


Il 2017 è stato un anno complesso ma ricco di soddisfazioni. È sempre difficile tirare le somme quando sul tavolo ci sono 12 mesi di lavoro che hanno riguardato un Gruppo come Pubbliemme. Molto è stato fatto, sia in termini di programmazione che di sviluppo, e anche quest'anno i numeri ci danno ragione. La divisione Outdoor del Gruppo ha raccolto nel 2017 grandi successi, che derivano da una lungimirante scelta di investire nel digitale attraverso un piano di medio termine in ricerca e sviluppo e, contemporaneamente, da un'ottima risposta operativa che l'azienda ha saputo esprimere in corso d'opera. Abbiamo, così, conquistato nuove fette di mercato allargando i segmenti tipici dell'outdoor a quelli più innovativi, con servizi che riguardano la geolocalizzazione e una migliore interazione digitale con il cliente. Abbiamo, quindi, mescolato scelte di frontiera alla ormai tradizionale professionalità che da molti anni contraddistingue i nostri servizi di comunicazione. Ma non solo. Il gioiellino del Gruppo, il network LaC, anche quest'anno ci ha dato grandi soddisfazioni, in termini di performance e di radicamento sul territorio. A pochi mesi dal suo varo il network sta già consolidandosi dal punto di vista dei processi aziendali. Ogni giorno diventa sempre più punto di riferimento per tutti i calabresi che vogliono informazione, intrattenimento, cultura, visibilità e, soprattutto, una visione nuova sulla Calabria, intesa come entità positiva e, non va mai dimenticato, come profondo valore aggiunto. In questo mio percorso, sono sempre più convinto che solo andando oltre l'autocommiserazione e il pessimismo - che spesso sono solo delle semplificazioni per non affrontare i problemi - possiamo cambiare il modello negativo sul quale è fondato il racconto sulla Calabria e i calabresi.

 

Il network LaC è una creatura di cui lei è editore e a cui lei tiene particolarmente. Cosa intende dire quando parla di grandi soddisfazioni?

 

Il network è una macchina complessa da gestire, manutenere, far crescere. Ogni giorno, per rendere possibile la sua esistenza sono al lavoro, a vario titolo, decine e decine di persone, di professionisti che hanno condiviso il mio spirito e la mia passione di fare impresa in Calabria. La sua mera presenza è per me fonte di grande e quotidiana soddisfazione. Ma per fare impresa la passione non basta, servono i numeri. Una considerazione che vale anche al contrario perché per vincere sfide importanti bisogna essere completi ed equilibrati. Grazie ad una Direzione Generale intelligente ed intransigente, il network LaC ha confermato, anche per il 2017, un trend di crescita davvero importate sulle principali piattaforme, web e tv. Si tratta di un elemento indicativo che dimostra quanto abbia lavorato bene l'azienda, nonostante fosse chiamata a confermare il dato di crescita. I siti di informazione del Gruppo, lacnews24.it e ilvibonese.it hanno registrato un incremento di circa il 100% di utenti, raggiungendo insieme quasi 4 milioni di utenti con oltre 19 milioni di visualizzazioni! Inoltre, i canali social dell'intero network LaC hanno registrato, nell'anno trascorso, un incremento di quasi il 70% dei like. Che è un segnale molto apprezzabile di gradimento da parte della nostra comunità. Infine, la tv ammiraglia del network televisivo, LaC Tv, ha affrontato i cambiamenti che stanno riguardando e riguardano il panorama delle emittenti regionali in modo davvero positivo.


A cosa si riferisce nello specifico?

 

Il mercato dell'offerta televisiva regionale sembra statico nella sua risposta generalizzata. Nei fatti, tutto ciò che lo circonda è in mutamento. Non mi riferisco solo alle contaminazioni sui linguaggi, alla convergenza tecnologica. Dal 31 luglio di quest'anno è entrato in vigore il Superpanel dell'Auditel. La novità sta, soprattutto, nel cambio del campione, triplicato nel numero e modificato rispetto allo storico delle famiglie oggetto della rilevazione. Insomma, un sistema più evoluto. Si è trattato di un cambiamento atteso e devo ringraziare tutto il board aziendale, per aver lavorato bene e in tempo affinché LaC Tv arrivasse pronta all'appuntamento. Abbiamo messo in atto una strategia che ha puntato a diversificare l'offerta tv ma, contemporaneamente, a fidelizzare il telespettatore. In questa direzione abbiamo messo in campo un palinsesto con una programmazione orizzontale che ci ha consentito, nelle ultime quattro rilevazioni, di essere ben due volte primi nella classifica Auditel, una volta secondi a un passo dalla vetta e, comunque, mantenendo sempre un trend costante sul contatto medio, a testimonianza del fatto che LaC Tv riesce a fidelizzare il proprio pubblico.


A quali fattori attribuisce il raggiungimento di questi risultati?

 

I fattori sono molteplici. Innanzitutto, voglio ribadire l'importanza del lavoro di squadra: solo con questo approccio si ottengono buone soddisfazioni. Poi, una buona capacità di programmazione e la volontà ferrea di perseguire gli obiettivi prefissati hanno fatto il resto. Si tratta di un articolato progetto che ha trovato il contesto giusto sul piano degli investimenti, che anche quest'anno non sono mancati. Nello specifico, sono stati fatti investimenti importanti per modernizzare gli studi televisivi del network, potenziando le capacità tecniche e migliorando quelle estetiche. Dal potenziamento dei cablaggi alla realizzazione di nuove scenografie, dall'aggiornamento dei sistemi grafici video alla personalizzazione degli spazi fisici, dalle campagne di promozione sul sistema di informazione del network agli accordi di partnership, per allargare sempre più la visione de LaC sulla Calabria, dall'aggiornamento delle piattaforme web, con due portali interamente rinnovati, alla creazione di una divisione interna per produzioni in house. Inoltre, secondo lo spirito che contraddistingue il mio essere imprenditore, durante il 2017 sono stati fatti dei cambi tra le linee manageriali al grido di “squadra che vince, si cambia”. Gli avvicendamenti e gli innesti alla guida delle testate del Gruppo hanno rappresentato un passaggio delicato e necessario per chi, come me, vuole competere nel mercato dell'informazione sapendo che il tempo è una variabile fondamentale. È giusto programmare secondo prospettive di medio e lungo periodo, come è giusto progettare le strategie di sistema, ma è altresì doveroso interpretare i cambiamenti che riguardano l'oggi, con tutte le conseguenze aziendali che da questi ne derivano. Insomma, questo e molto altro ancora è stato fatto per ottenere i risultati che il Gruppo oggi può vantare di avere. A tale proposito, quindi, mi lasci fare un ringraziamento speciale al Direttore Generale e a tutti i miei Direttori di Testata, di Rete e Tecnici per tutto ciò che abbiamo realizzato.

 

Per concludere, vuole anticipare le sue prospettive per il 2018?

 

Il 2017 ha prodotto buoni risultati ma, intendiamoci, la strada da percorrere è ancora lunga e ci attendono sfide molto importanti. Prima tra tutte il consolidamento del progetto del network che, ancora, non è completo anche perché il Gruppo Pubbliemme è un organismo che cambia in un mercato nazionale in costante evoluzione. Del resto, la sfida più difficile resta sempre quella di saper interpretare il cambiamento mentre accade. Farlo dalla Calabria è difficile perché le condizioni di contesto non aiutano. Ma la prospettiva di questa sfida resta allo stesso modo avvincente, proprio perché affrontata da qui. Il Gruppo Pubbliemme vuole continuare ad investire, attraverso il progetto LaC, in Calabria e per i calabresi. E se numeri ci danno ragione ringraziamo tutti i calabresi che ci seguono lungo questa straordinaria visione che rilanciamo per offrire loro sempre il meglio possibile. Quest'anno il Gruppo che dirigo si è visto attribuire due importanti riconoscimenti, il Premio Telesio di livello internazionale e uno nell'ambito della edizione 2017 di Eccellenze Italiane. Questo testimonia che, oltre le letture analitiche e il gradimento dei calabresi, è il sistema che sta iniziando seriamente ad interessarsi ai progetti del Gruppo. E dimostra, altresì, la filosofia che sta dietro il progetto del network, La CalabriaVisione®, che è un manifesto nel quale molti si riconoscono e riconoscono la Calabria vincente e positiva. La mia è anche una proposta per un cambio collettivo di mentalità che ritengo necessario visti i tentativi di emulazione che sta riscuotendo il progetto LaC. Chiaramente tutto questo non desta in me preoccupazione se non rispetto al fatto che ciò rappresenta l'assenza di un vero sistema competitivo, dove è possibile fare rete e trovare sani equilibri con i competitor. Lo ripeto: serve un cambio di mentalità, bisogna interpretare fino in fondo i cambiamenti del digitale, bisogna allargare i propri orizzonti, in Calabria e oltre, perché il ponte più importante che possiamo costruire è quello che ci avvicina ai calabresi nel mondo. E questo lo si può fare solo con la comunicazione con la “C” maiuscola. I numeri e gli obiettivi sono certamente importanti ma alla base restano i valori, che non vanno mai persi di vista perché rendono possibili certi traguardi. Esprimo un sincero Augurio a tutti i Calabresi affinché il 2018 possa essere foriero di cambiamenti interiori. E in particolare un Augurio di pronta guarigione all’Amico Paolo Pollichieni, Direttore del Corriere della Calabria, che in queste ore sta affrontando una sfida impegnativa.

 

Concetta Schiariti

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