Infocontact, incontro Mise: acquirenti rigidi sulle loro posizioni (VIDEO)

I sindacati sul piede di guerra annunciano azioni di protesta
di Tiziana Bagnato
3 marzo 2015
08:56

Sono rimaste ferme nelle loro posizioni di partenza le due aziende in trattativa al tavolo del ministero per lo Sviluppo Economico insieme ai sindacati per acquistare Infocontact. Per la Abramo Custumer Care e la Comdata è impossibile prescindere da una riduzione dell’orario di lavoro e dal trasferimento dei lavoratori attualmente impiegati nelle sedi periferiche nella base centrale di Lamezia.
Allarmata la Cgil che chiede di proclamare subito lo stato di agitazione, ma soprattutto, invita Enel, Poste, Telecom, Wind, Eni, Vodafone e coloro che hanno commesse in Infocontact a non stare a guardare e ad intervenire. Circa cento le persone che rimangono fuori dalle proposte di acquisizione, mentre 900 saranno quelle che avrebbero orario di lavoro ridotto e, quindi, anche reddito falcidiato.
«I margini lasciati dal compratore sono veramente irrisori – ha spiegato, poi, la Uil -   non possiamo permettere che siano sempre e solo i lavoratori a dover pagare per gli sbagli di amministratori indisciplinati».  Secondo il sindacato il traffico attuale potrebbe salvaguardare l’intero perimetro occupazionale. In settimana è previsto un nuovo incontro al Mise, dopo il quale, in caso di esito negativo i lavoratori sono pronti a scendere nuovamente in piazza.

 


Tiziana Bagnato

Giornalista
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