Neppure una Bandiera blu per la provincia vibonese

Il paradosso della Costa degli Dei: possiede le località più rinomate ma resta ancora una volta fuori dalle classifiche dell’ambito riconoscimento
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di Alessandro Stella
7 maggio 2018
17:49

Per l’ennesimo anno consecutivo la provincia di Vibo Valentia si presenta al via della stagione turistica priva di Bandiere Blu.

Il prestigioso riconoscimento, assegnato per il 2018 proprio in queste ore dall’associazione internazionale Foundation for Environmetal Education, ha infatti visto trionfare località di ogni provincia calabrese, fatta eccezione per quella vibonese: nel 2017 erano state Roseto Capo Spulico, Praia a Mare e Trebisacce (in provincia di Cosenza), Cirò Marina e Melissa (Crotone); Soverato (Catanzaro) e Roccella Jonica (Reggio Calabria). Nel 2018 si aggiungono Tortora (Cosenza) e Sellia Marina (Catanzaro).


 

Un dato che stride con i circa 70mila posti letto presenti sul territorio e con l’immagine fornita da località come Tropea, Capo Vaticano e Pizzo, le mete turistiche calabresi più conosciute al mondo, vero e proprio biglietto da visita per l’intero comparto regionale.

 

A commentare il paradosso, Marie Christine Born, presidente di Federalberghi Vibo Valentia, che individua il problema nello scarso interesse delle istituzioni: « Nonostante sia la più rappresentativa tra le realtà calabresi, il territorio di Vibo non gode di grande considerazione da parte della classe politica regionale, e questo si riscontra anche nelle fiere di settore, dove la provincia è sempre meno sostenuta e pubblicizzata. Tropea – prosegue - negli ultimi anni è tra le più trascurate negli interessi istituzionali e questo è un errore gravissimo perché è controproducente non supportare una località che già di per sé gode di un successo enorme per ciò che rappresenta e ha rappresentato nella storia del turismo regionale e nazionale».

 

In conclusione la Born ha identificato i motivi dell’insuccesso anche nelle carenze infrastrutturali: «La provinciale 522 è uno dei maggiori punti di debolezza: una strada molto trascurata ma che invece dovrebbe essere il fiore all’occhiello di una provincia che basa la propria economia sul turismo. E questo è un dato significativo perché ci fa capire quanto il governo regionale non sia interessato a puntare su questo territorio».

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