Diga dell'Esaro, la Regione riavvia il cantiere

Incontro operativo alla Cittadella per fare il punto sullo stato dell'arte della grande infrastruttura

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di Salvatore Bruno
15 novembre 2018
19:36

Mentre l’area urbana di Cosenza-Rende soffre per la riduzione della fornitura di acqua dell’Abatemarco determinato da un calo delle sorgenti, a Catanzaro il presidente della Regione Mario Oliverio ha presieduto una riunione operativa sui lavori di realizzazione della diga dell'Esaro e del livello di progettazioni delle opere: sbarramento, galleria di derivazione, centrale idroelettrica, impianto di potabilizzazione e collegamento con le principali reti acquedottistiche.

Completare le grandi incompiute

«Questa riunione – ha spiegato Oliverio in premessa – è per dare continuità alla nostra idea di chiudere definitivamente la vicenda delle grandi incompiute. La diga dell’Esaro rientra a pieno titolo nella triste storia di questa regione di opere avviate, di soldi spesi e cantieri bloccati. Io, contrariamente al passato, come ho fatto con la diga del Menta e come stiamo facendo con quella del Metramo, non sono qui per continuare la telenovela degli interventi e delle sospensioni dei lavori, con oneri e aggravi aggiuntivi, che si sono ripercossi nel passato, ma per completare l’opera in modo da offrire finalmente alla Calabria, bacini, dighe per l’agricoltura, l’energia elettrica e, principalmente, l’acqua per gli usi civili e potabili». All'incontro erano presenti anche il direttore generale del dipartimento presidenza Domenico Pallaria, la Sorical che è il soggetto attuatore dell’intervento, con il commissario Luigi Incarnato, il responsabile dell’area operativa Sergio De Marco, il responsabile del settore dighe Andrea Fiorino e il professore Giancarlo Principato, docente all’Unical di progettazione di dighe e sistemazione idraulico forestali. Presenti anche il Sindaco di Sant'Agata di Esaro, Luca Branda con l'assessore Emanuela Monita ed il sindaco di Malvito, Pietro Amatuzzo.


Due milioni di euro per far ripartire l'opera

È stato un confronto di merito sull'opera e sulle possibilità concrete di arrivare ad una soluzione del problema, partendo da una ricognizione dello stato dell’arte e dal verificare la situazione del cantiere. La Regione ha attivato due milioni di euro di finanziamenti previsti nel Patto per la Calabria per aggiornare il progetto e rimettere in moto l'opera, che rappresenta anche la soluzione definitiva per l’approvvigionamento dell’acquedotto dell’Abatemarco nei periodi di magra delle sorgenti, come quello attuale, e per la sibaritide e l’alto Tirreno cosentino nel periodo estivo a seguito delle maggiori presenze turistiche.

Giornalista
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