Il Coo.la.p soddisfatto per lo sblocco dei pagamenti per i lavoratori psichiatrici

In una nota il coordinamento esprime plauso all'attività svolta dal sindacato Usb e stigmatizza il comportamento di altre associazioni di categoria e della politica che «non hanno supportato operatori e pazienti in questa lunga battaglia»

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di Redazione
22 novembre 2018
15:59

Il Coo.la.p, coordinamento dei lavoratori psichiatrici, esprime profonda soddisfazione per lo sblocco dei pagamenti delle spettanze arretrate da parte dell’Asp di Reggio Calabria.

 


«I lavoratori psichiatrici in questi tre lunghi mesi- è scritto in una nota stampa del Coo.la.p- hanno dovuto far fronte a molteplici problemi economici, che hanno leso profondamente non solo la propria dignità, ma anche e quella delle rispettive famiglief. Fare riferimento ad un passo dell’articolo 36 della Costituzione italiana è divenuto da parte nostra ormai prassi e monito perché, in tutto questo lungo periodo, le varie associazioni di categoria politicizzate e (cosa altrettanto grave) le varie figure politiche hanno mancato nel loro doveroso compito di supporto e tutela dei diritti dei lavoratori e dei pazienti, se non solo per facciata». Ed è per questo che il coordinamento e gli operatori, «in tutta questa indifferenza», tengono a ringraziare i familiari presenti e il sindacato USB, rappresentato da Aurelio Monte che, «differenziandosi dagli altri sindacati, si è schierato attivamente e concretamente al fianco degli stessi, senza mai risparmiarsi. Nell’ultimo sit-in possiamo dire che i lavoratori con determinazione hanno ottenuto il rispetto degli accordi presi»; dopo ore estenuanti di attesa infatti, è stato firmato da parte del commissario Massimo Scura il decreto nel quale viene definita la riorganizzazione della rete psichiatrica territoriale dell’Asp. Inoltre, è stato avviato finalmente l’iter relativo al pagamento delle fatture.

 

«Il Coo.la.p, prosegue la nota, fondato da lavoratori e quindi da chi vive in prima persona i problemi, è nato per il disinteresse di chi doveva vigilare negli anni a quelle situazioni che oggi, senza il nostro apporto, sarebbero divenute insormontabili e avrebbero portato il settore psichiatrico al completo collasso. Il nostro impegno è stato quello di seguire in modo meticoloso ogni movimento senza badare ad orari, impegni personali o pretendere alcun compenso, perché si è ritenuto necessario avere costanza e serietà quando in gioco ci sono temi così importanti. Fare “passarella” o essere incongruenti, chiosa il coordinamento dei lavoratori psichiatrici,come tanti altri, non fa parte del nostro modo di agire, questo è il dogma di ogni nostra azione che oggi ci ha portato ad essere riconosciuti ed apprezzati dai nostri colleghi, che in noi confidano. Per concludere, sottolineiamo e riconfermiamo il nostro futuro impegno ogni volta che ce ne sarà la necessità, sempre per la difesa degli interessi dei nostri colleghi e dei pazienti».   

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