La banca rischia la chiusura, i cittadini di Badolato avviano una raccolta firme

La chiusura, prevista per il 23 marzo, è dovuta alla riorganizzazione del piano aziendale. Un duro colpo per il comitato "Insieme si può fare" che lancia una petizione

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di Rossella  Galati
19 febbraio 2020
18:03

I cittadini di Badolato, piccolo comune della provincia di Catanzaro, sono scesi in piazza questa mattina per dare il via ad una petizione popolare e dire No alla chiusura della filiale di Intesa San Paolo che serve un territorio che va da San Sostene a Guardavalle. Nei giorni scorsi infatti la notizia della prossima chiusura, prevista per il 23 marzo, dovuta alla riorganizzazione del piano aziendale della banca.

Il comitato autonomo “Insieme si può fare” di Badolato, in un documento ha pertanto avanzato le sue richieste ai vertici di Intesa San Paolo: «Nell'attuazione del piano d'impresa della banca una misura ha riguardato anche la nostra comunità – si legge nella missiva indirizzata al consigliere delegato Carlo Messina - nei prossimi giorni sarà chiusa la filiale di Badolato Marina. Le chiediamo di intervenire perché ciò non accada».

La chiusura della banca

Per il comitato «La vicenda del tutto marginale per la banca che legittimamente persegue i suoi obiettivi, diventa una tragedia sul territorio che subisce sempre di più una desertificazione dal punto di vista economico e, quel che é peggio, anche sociale. La sua banca - prosegue la nota - ha annunciato e fatto proprio il concetto che nelle crisi economiche, ed il nostro territorio é in crisi da sempre, l'impegno sociale della banca viene inserito di diritto nel piano di impresa che tra le altre cose prevede: l'impegno sul mezzogiorno per vincere una sfida perduta sin dagli albori dell'unità d'Italia. Le nuove forme di occupazione che, la Factory di Futuro, come la banca vuole diventare, non può ignorare e quindi la formazione di 5.000 giovani nei prossimi tre anni. Progetto Generation (Mckinsey)».


L'appello del comitato

Il Comitato vuole pertanto ricordare che «per quanto espressamente previsto dal suo piano lei ha il dovere di coerenza con quanto annunciato e quindi di: evitare la chiusura della filiale, misura che non aiuta in alcun modo il territorio, e prodigarsi perché tra i giovani del progetto Generation siano selezionati almeno 50 giovani intelligenze calabresi che possano avere accesso gratuito ai corsi, considerato che questo territorio è caratterizzato da uno dei più alti tassi di disoccupazione giovanile del paese. Se i giovani non restano sul territorio i territori non hanno futuro e sono destinati a morire».

L'intervento dei sindaci

Sulla vicenda sono intervenuti anche il primo cittadino di Badolato Gerardo Mannello, altri sindaci del comprensorio e il presidente dell’Unione dei comuni del versante ionico Luigi Aloisio che nel chiedere soluzioni immediate per garantire i servizi bancari alla popolazione, ha invitato il presidente della Banca di Credito Cooperativo di Montepaone Giovanni Caridi a prendere in seria considerazione l’idea di aprire una filiale nel territorio in questione che conta più di 20mila abitanti.

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