Ai calabresi l’Europa conviene: sono i cittadini italiani che ricevono più soldi dalla Ue

La Calabria è la regione che ottiene più finanziamenti su base pro capite, pari al doppio di quanto viene versato per contribuire a finanziare l'Unione. A livello nazionale invece il saldo è negativo, con 44 miliardi di euro che nell’ultimo triennio hanno preso la strada di Bruxelles a fronte di 35 miliardi di euro che invece sono stati riscossi

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di Enrico De Girolamo
16 luglio 2018
16:03

Può essere considerata arrogante, distante e regno incontrastato dei burocrati, ma una cosa è certa: l’Unione europea conviene alla Calabria. A fronte di 408 euro pro capite elargiti per finanziare la Ue, i calabresi ne ricevono 1.097. La punta dello Stivale, dunque, risulta la regione italiana con il saldo positivo maggiore in termini di finanziamenti europei. È quanto emerge dallo studio “Europa bicefala” di Demoskopica, che ha osservato il periodo 2015-2017.
Nel complesso è tutto il Mezzogiorno a guadagnarci dal sostegno europeo, con un saldo positivo che in totale è di 7 miliardi. Al secondo posto tra le regioni meridionali più foraggiate c’è la Puglia (452 euro a versati a persona in cambio di 756 euro che entrano), seguita da Campania (454 euro contro i 840 incassati a testa) e Sicilia (448 in cambio di 790).

 


Una situazione, però, che rende ancora più evidente le differenze con le regioni italiane più sviluppate, quelle del Nord, che invece versano nelle casse dell’Europa di più di quanto ricevono. A volte molto di più, come accade per la Lombardia, dove ogni cittadino ha sborsato 1.003 euro per riceverne appena 451; complessivamente, 10 miliardi di euro versati e 4,5 miliardi incassati.

 

La situazione non migliora se si mette sotto la lente il dato nazionale complessivo: nell’ultimo triennio, infatti, l’Italia ha versato nella casse dell’Unione europea ben 44 miliardi di euro, incassandone soltanto 35, con un saldo negativo pari a 8,5 miliardi di euro.

 

Con riferimento ai finanziamenti europei, dunque, il Paese risulta diviso in due, con tutte le regioni rientranti nell’ex “obiettivo convergenza” (cioè quelle meno sviluppate o in fase di transizione), eccezion fatta per l’Abruzzo, che presentano un saldo positivo pari a 7 miliardi di euro mentre, al contrario, le regioni più sviluppate (ex “obiettivo competitività”) che hanno versato decisamente più di quanto incassato con un “credito” di oltre 15 miliardi di euro.

 

In particolare, sono quattro i principali finanziatori italiani del bilancio comunitario: Lombardia, Lazio, Veneto ed Emilia Romagna, che nel triennio osservato, hanno versato nella casse europee ben 23 miliardi di euro pari alla metà del finanziamento complessivo italiano: la Lombardia ha contribuito con 10.047 milioni di euro pari al 22,8%, il Lazio con 4.711 milioni di euro (10,7%), il Veneto con 4.198 milioni di euro (9,5%) e l’Emilia Romagna con 4.006 milioni di euro (9,1%).
La Calabria, invece, si attesta in fondo alla classifica dei “finanziatori”, con 802 milioni di euro versati alla Ue, pari all’1,8% del totale nazionale.


Enrico De Girolamo

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