Almaviva sta chiudendo i suoi call center in tutta Italia

Sospensione entro le prossime 72 ore. Sarà adottato lo smart working ove possibile: «Una scelta adottata per contribuire ad azzerare i rischi della diffusione virale e spezzare la catena del contagio»

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di Salvatore Bruno
13 marzo 2020
17:42

«Abbiamo condotto ogni sforzo e assunto tutte le misure prescritte per garantire la sicurezza delle persone che lavorano nei nostri call center, impegnate quotidianamente nel dare continuità ai servizi di assistenza». È quanto si legge in una nota diffusa da Almaviva Contact dopo la chiusura, tra gli altri, del call center di Rende.

Azzerare i rischi del contagio

«Il pieno rispetto delle regole è condizione indispensabile, ma oggi non basta. La cautela verso chi lavora deve essere assoluta, la prevenzione deve essere radicale, i call center a rischio zero. Di fronte all’emergenza più drammatica della nostra storia recente, chi ha responsabilità d’impresa deve assumere scelte nette, farsi parte della soluzione e, senza alcuna esitazione, contribuire ad azzerare i rischi della diffusione virale per spezzare la catena del contagio». 


Stop alle attività nei call center

«Con questa consapevolezza, Almaviva ha deciso di sospendere entro le prossime 72 ore tutte le attività dei lavoratori nei propri call center sul territorio nazionale, oltre 5 mila, che non possano essere gestite attraverso smart working, remotizzando l’operatività presso il domicilio dei lavoratori, modalità già adottata da 3500 dipendenti del gruppo nel settore IT. Allo stesso tempo, sarà assicurato il presidio dei servizi di pubblica utilità, a partire dal numero verde 1500 per l’emergenza Covid-19 organizzato in condizioni di massima sicurezza».

Lavoro a distanza

«La protezione delle persone, la tutela della loro salute, la sicurezza delle loro famiglie, costituiscono un valore fondamentale e, insieme, il più prezioso degli anticorpi per contrastare e battere il nemico invisibile e devastante. Gli operatori dei call center Almaviva verranno accompagnati nelle nuove modalità di lavoro a distanza, sulle quali viene concentrato ogni possibile investimento e attivato un confronto continuo per la necessari collaborazione con i principali committenti, e potranno contare sul supporto per loro e per le proprie famiglie, l’assistenza continuativa e l’anticipazione delle mensilità previste dagli strumenti per il periodo di sospensione, anche attraverso un centro di contatto aziendale dedicato».

Giornalista
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