Acqua pubblica, M5S: «Incarnato mente, le tariffe sono illegittime»

I parlamentari Parentela e d’Ippolito rispondono al commissario liquidatore Sorical secondo cui l’Autorità di controllo avrebbe convalidato le imposte dal 2010
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di Redazione
23 maggio 2018
13:17
Paolo Parentela e Giuseppe d’Ippolito
Paolo Parentela e Giuseppe d’Ippolito

Una querelle senza fine. È quella instauratasi tra i deputati Cinquestelle calabresi, Paolo Parentela e Giuseppe d’Ippolito, e Luigi Incarnato, commissario liquidatore di Sorical, l’ente di gestione regionale dell’acqua pubblica.

Nei giorni scorsi, i pentastellati avevano presentato una proposta che invitava i comuni ad avviare azioni legali per il rimborso, da parte di Regione Calabria e di Sorical, delle somme, per un totale di circa 140milioni, «richieste in più rispetto a quanto prescritto dalla normativa vigente».


Alle dichiarazioni era seguita la risposta di Incarnato, il quale sosteneva che «la tariffa applicata dalla Sorical per la fornitura di acqua potabile ai serbatoi, dal 2010, è validata dall’Autorità nazionale di controllo (Arera)».


La reazione dei pentastellati non si è fatta attendere ed è arrivata dopo un incontro con lo stesso presidente di Arera, Guido Pier Paolo Bortoni:
«Il commissario liquidatore di Sorical, Luigi Incarnato, già assessore regionale per la materia, ha vergognosamente mentito – obiettano i parlamentari – replicandoci che Arera ha validato la tariffa applicata dal 2010 per la fornitura di acqua potabile ai serbatoi. Arera ci ha infatti chiarito di non aver validato alcunché, in quanto per l'approvazione delle tariffe occorre un apposito provvedimento, mai adottato dalla stessa autorità, e che nello specifico non vale il principio del silenzio-assenso».


Parentela e d’Ippolito hanno sollecitato Incarnato a «tirare fuori, se esiste, il provvedimento con cui a suo dire Arera avrebbe legittimato le tariffe Sorical». Un attacco, quello dei parlamentari, che coinvolge anche il presidente Oliverio, il quale «con un silenzio letale ha coperto la vicenda delle tariffe gonfiate a danno delle comunità locali, su cui Arera sta per esprimersi in via definitiva».
«Incarnato può raccontare tutte le favole che vuole – proseguono -, ma il punto è uno: lo scandalo delle tariffe illegittime, forse il più grosso in assoluto di tutta la storia della Calabria, è stato denunciato da tre anni dal Movimento 5stelle e coperto dalla vecchia politica calabrese insieme a una burocrazia regionale complice e inadempiente, con in testa il dirigente tentacolare Domenico Pallaria».


Alla luce di quanto riportato, i Cinquestelle hanno chiesto che «gli enti dell'Autorità idrica regionale non votino per il nuovo gestore del servizio idrico. Lo facciano solo dopo la conclusione, prevista a strettissimo giro, dell'istruttoria che Arera ha avviato in merito alla tariffazione dell'acqua all'ingrosso in Calabria».
«Perciò – concludono Parentela e D'Ippolito – gli enti dell'Aic ci pensino molto bene prima di riaffidare incoscientemente la gestione del servizio idrico a Sorical, che per Arera non è in grado di garantire l'equilibrio economico-finanziario e che, nonostante i milioni avuti dalla Regione, ha la responsabilità di un fallimento gestionale spaventoso, permesso da un sistema di potere pronto a caricarne le spese sulle spalle dei calabresi».

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