Per le vie di Squillace turismo accessibile anche per le persone sorde

VIDEO Visite guidate alla scoperta delle bellezze artistiche e culturali. Succede nel suggestivo borgo medievale, teatro di una iniziativa organizzata per promuovere la partecipazione attiva dei sordi alla vita culturale

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di Rossella  Galati
2 febbraio 2020
15:46

Una visita guidata al parco archeologico Scolacium a Roccelletta di Borgia poi nel suggestivo borgo medievale di Squillace, tra chiese e botteghe artigiane, passando per il castello normanno.

Circa 50 persone sorde di Catanzaro, Crotone, Vibo e Lamezia, iscritte all’Ens, ente nazionale sordi di Catanzaro accompagnate da guide e interpreti Lis, hanno vissuto un’intensa giornata alla scoperta delle bellezze artistiche e culturali del territorio nell’ambito del progetto nazionale AccessibItaly, che promuove il turismo accessibile e la partecipazione attiva delle persone sorde alla vita culturale del Paese.

Accessibilità museale

«In Calabria stiamo lottando molto per l’accessibilità museale che è l’obiettivo di questa giornata – ha spiegato Antonio Mirijello, presidente Ens Calabria -. Abbiamo organizzato un tour culturale alla scoperta delle bellezze storiche, paesaggistiche e cultuali della nostra terra e stiamo lavorando per realizzare una serie di iniziative per l’accessibilità museale, come ad esempio le video-guide Lis».

«Come Ens stiamo lottando proprio per questo – ha sottolineato Francesco Scalise,  vicepresidente provinciale Ens Catanzaro -. Stiamo contattando la Regione per avere i vari servizi con la traduzione nella lingua dei segni come al Museo di Reggio Calabria dove siamo riusciti ad ottenere un’app per le video-guida Lis. Questo è solo un primo passo perché noi vorremmo avere lo stesso servizio anche nel resto della regione. Sappiamo che dobbiamo lottare, dobbiamo lavorare tantissimo ma stiamo facendo ottimi progetti e passo dopo passo andremo avanti perché anche noi abbiamo il diritto di sapere, di avere informazioni, grazie anche alla disponibilità degli interpreti».


Il riconoscimento della Lis

Una  battaglia quella delle persone sorde per rendere il ricco patrimonio culturale calabrese accessibile a tutti che cammina di pari passo con un’altra battaglia: il riconoscimento della lingua dei segni italiana.

«Intanto dobbiamo chiarire che la Lis è la lingua dei segni italiana e non lingua italiana dei segni. È una lingua a  tutti gli effetti, con una sua grammatica, una sua morfologia e la sua struttura come ogni altra lingua – tiene a chiarire Teresa Maiolo, responsabile regionale corsi Lis.

La lingua dei segni ha un’importanza fondamentale perché garantisce la comunicazione tra i sordi ma può essere utilizzata anche dagli udenti. Purtroppo però in Italia ad oggi manca il riconoscimento così come sancito dalla convenzione Onu e io sono molto rammaricata per questo.

In tutta Europa, anche nei Paesi più poveri del mondo la Lis è riconosciuta. Ad oggi purtroppo in Italia, pur essendo stata ratificata la convenzione, ancora non è così e questo lede il nostro diritto alla comunicazione, il nostro diritto di persone sorde, con evidenti difficoltà. Spero che in futuro si possa ottenere il riconoscimento affinchè i nostri diritti possano essere finalmente garantiti».

«Chiamateci sordi»

Ma c’è un’altra cosa che Teresa vuole ricordare a tutti: «Noi spesso veniamo definiti come sordomuti, audiolesi  o non udenti. Ecco vi preghiamo di cancellare queste definizioni dal linguaggio comune perché noi vogliamo essere identificati come sordi. Così come voi non volete essere definiti “non sordi” e siete definiti udenti, allo stesso modo noi vogliamo mantenere la nostra identità, di cui siamo fieri e orgogliosi,  ed essere chiamati sordi. Fino al 2006 c’era la dicitura “sordomuto”. Dal 2006 con la legge n.95 questa definizione è stata abolita e da allora si parla solo ed esclusivamente di sordi».

San Francesco di Sales, patrono dei sordi

La giornata è stata arricchita inoltre da un partecipato momento di confronto, moderato dal segretario Regionale Ens Calabria Daniele Lettieri,  presso la sala consiliare del Comune di Squillace alla presenza di Guido Rhodio, già presidente della Regione Calabria, da sempre vicino alle necessità dei sordi anche grazie alla sinergia con l’Istituto Provinciale dei sordomuti di Calabria di Catanzaro, chiuso nel 1997.

Nel corso dell’incontro, che è stato anche l’occasione per celebrare il santo patrono dei sordi San Francesco di Sales, sono intervenuti l’assessore comunale al turismo Franco Caccia, il presidente della locale proloco Agazio Gagliardi, i presidenti Ens regionale e provinciale, Antonio Mirijello e Serafino Mazza.

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