Girifalco, la fontana simbolo del paese abbandonata. I cittadini: «Salviamola»

Risale al 1663, ma oggi l'opera barocca in travertino calabrese, unica nel suo genere nel sud Italia, è lasciata nell'incuria più totale. Attraverso una raccolta firme del Fai, entro il 30 novembre si potrebbero ottenere i fondi per il suo recupero

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di Rossella  Galati
24 ottobre 2018
18:21

Si trova nel cuore del centro storico di Girifalco, accanto alla chiesa di San Rocco, patrono del paese, è la fontana di Carlo Pacino, primo sindaco del centro catanzarese, risalente al 1663. Da allora è il simbolo del comune al centro dell'istmo catanzarese, che oggi però è lasciata nell'incuria più totale.

La denuncia dei cittadini

«Vengono a pulirla soltanto quando si avvicina la festa di San Rocco ed eccezionalmente quando ci sono altre feste, altrimenti rimane com'è - racconta un cittadino - io la mattina d'estate mi sveglio alle 4 e vengo a pulire la fontana, tolgo le bottiglie, le erbacce, e nessuno mai mi ha detto grazie». «Questa fontana ha un grande valore per noi abitanti di Girifalco - aggiunge un altro cittadino - è il nostro simbolo, e speriamo che venga recuperata e che torni ad essere quello che effettivamente è sempre stata per il nostro paese».


L'appello alle istituzioni

Un paese che vuole difendere e tutelare la storica fontana barocca in travertino calabrese dunque, della quale si sono interessati anche i parlamentari 5 Stelle Margherita Corrado e Paolo Parentela, che hanno sposato l'impegno del capogruppo in consiglio comunale di "Cittadini liberi e attivi" Luigi Stranieri, per individuare i fondi necessari per il suo restauro:  «io ho appoggiato con immenso piacere l'iniziativa dei cittadini. La loro più che una protesta è una proposta e chiedono una cosa semplicissima alle istituzioni, ovvero che questo bene dell'umanità venga tutelato, salvato, affinché le generazioni future ne possano godere».

Una raccolta firme

Per questo motivo la fontana di Carlo Pacino è stata inserita tra "i luoghi del cuore" del Fai. Attraverso una raccolta firme sul sito del Fondo Ambiente Italiano sarà possibile sostenere il prezioso monumento. «In questo modo, raccogliendo più firme possibili, si potrebbe avere la possibilità di restaurare il monumento - aggiunge il giornalista Vito Fabio - tutto deve avvenire entro il 30 novembre. Mi auguro che ci sia un moto di rivalsa da parte dei cittadini di Girifalco e non solo, affinché questo monumento possa essere recuperato ». 

 

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