Cosenza celebra la Giornata del Creato: «Siamo noi i custodi della bellezza»

Ad affermarlo la consigliera comunale Alessandra De Rosa. All'evento presente anche monsignor Francescantonio Nolè, arcivescovo della diocesi di Cosenza-Bisignano che ha ribadito: «Ciascuno faccia la propria parte»

di Redazione
16 settembre 2019
16:22

«Siamo tutti chiamati ad un grande atto di responsabilità, perché se è vero come è vero che la politica dovrebbe essere la più alta forma di carità, siamo chiamati a essere custodi della bellezza del creato». Lo ha detto Alessandra De Rosa, delegata del sindaco Mario Occhiuto al terzo settore e al dialogo delle comunità interreligiose, intervenendo alla Giornata del creato organizzata dagli uffici del lavoro e dell'ecumenismo della diocesi di Cosenza-Bisignano e svoltasi nei giorni scorsi nella sala capitolare del Chiostro di San Domenico, alla presenza dell'arcivescovo metropolita, monsignor Francescantonio Nolè.

 


L'iniziativa è stata promossa in occasione della giornata mondiale di preghiera per la cura del creato ed il tema che è stato sviluppato negli interventi, “Imparare a guardare alle biodiversità per prendercene cura” richiama direttamente l'Enciclica “Laudato Sì” di Papa Francesco e rappresenta quest'anno per la chiesa italiana l'occasione per conoscere e comprendere quella realtà fragile e preziosa della biodiversità di cui anche la nostra terra è così ricca.

Alessandra De Rosa ha ringraziato, a nome della città di Cosenza gli uffici diocesani e tutte le altre realtà che hanno organizzato la giornata. «Se, invece di sentirci padroni di un museo, fossimo consapevoli di essere strumenti di bellezza – ha detto ancora De Rosa – potremmo comprendere il valore alto del creato. La nostra amministrazione ha fortemente a cuore la sostenibilità ambientale ed ogni singolo e semplice gesto in questa direzione, da parte di ciascuno di noi, può essere importante. Abbiamo, dunque, una grande responsabilità: quella di mantenere e custodire i beni del nostro Creatore. Siamo cresciuti pensando di essere i proprietari e i padroni della natura, autorizzati a saccheggiarla senza alcuna considerazione delle sue potenzialità segrete e leggi evolutive. Siamo chiamati a diventare gli strumenti di Dio Padre perché il nostro pianeta sia quello che Egli ha sognato nel crearlo e risponda al suo progetto di Pace, bellezza e pienezza».

 

 

E piene di significato erano state le parole dell'arcivescovo, monsignor Nolè, in apertura dell'incontro.

«Il creato è di tutti, non solo di tutti gli uomini e le donne, ma di tutto il Creato, di ogni vivente e ci impegna a un dialogo fecondo. Per questo sono certo che c'è un legame stretto tra ecumenismo e creato».

«Occorre - ha proseguito il presule - una sensibilizzazione alla fraternità e solidarietà universale che ci deve impegnare, ciascuno per il proprio compito, a tutti i livelli. Alla base dell'impegno per il creato c'è una consapevolezza da costruire intorno a noi. Siamo chiamati a mettere al centro l'uomo che vive nel Creato e il Signore, creatore di tutto quanto abbiamo intorno».

 

Per monsignor Nolè, «la Chiesa ha il ruolo di formare le coscienze perché o ci salviamo insieme o ci roviniamo insieme». L'arcivescovo di Cosenza-Bisignano ha sottolineato, inoltre, che «siamo chiamati a governare e tramandare il creato che ci è stato donato. Noi non lavoriamo solo per il presente, ma guardando al futuro, alle generazioni che verranno. Come abbiamo ricevuto, siamo chiamati a dare». L'incontro ha visto, tra gli altri, la presenza di don Dario De Paola, direttore dell'ufficio diocesano per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso, di Jens Hansen, pastore della Chiesa Valdese di Catanzaro, di Jamal Ezzine, responsabile del centro culturale islamico, e di don Francesco Bilotto, direttore dell'ufficio pastorale sociale del lavoro.

A moderare gli interventi, Pia Morimanno dell'ufficio diocesano per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso.

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