Medicina del futuro

Il percorso di studi biomedico, partito in Calabria, diventa “modello”. Princi: «Facciamo scuola a tutta Italia»

La sperimentazione, ideata nel 2011 dall'oggi eurodeputata, e Pasquale Veneziano, presidente Ordine dei Medici di Reggio Calabria, è stata estesa su scala nazionale e inserita tra le poche autorizzate dal Ministero dell’Istruzione e del Merito

di Claudio Labate
19 ottobre 2024
14:25

Una giornata importante quella vissuta oggi a Reggio Calabria, che mette il sigillo su una idea tutta calabrese partita nel 2011 ed esportata oggi in tutta Italia. Con decreto ministeriale numero 180 del 5 settembre, il percorso biomedico ideato da Giusi Princi, già assessore regionale e dirigente scolastica, e oggi europarlamentare, e dal dottore Pasquale Veneziano, presidente dell’Ordine dei medici di Reggio, è stato riconosciuto dal Ministro dell’Istruzione dell'Università e del Merito Giuseppe Valditara, sperimentazione nazionale, divenendo ufficialmente un percorso che ora camminerà attraverso le gambe di quasi 300 licei classici e scientifici del Paese (21 quelli calabresi provenienti da ogni provincia), di tutti gli Ordini dei medici d'Italia, di 41 mila studenti che saranno accompagnati e presi per mano da 1300 docenti e oltre 5 mila medici.

Princi: «Il percorso offrirà competenze determinanti»

«Permetterà agli studenti di avere quell'orientamento sanitario e quelle competenze, dal terzo anno in poi, che saranno determinanti in un momento in cui hanno abrogato il numero chiuso – ha detto una entusiasta Giusi Princi –. L'orientamento sanitario sarà incisivo perché è un percorso, e lo voglio evidenziare, che nel momento in cui è stato ideato aveva proprio l'obiettivo, intanto, di scongiurare il business delle scuole di specializzazione, delle scuole di accesso e di preparazione ai test, che impedivano a chi non aveva le possibilità economiche di accedere a questi percorsi. E allora ho fortemente voluto che fosse la scuola pubblica a garantire gratuitamente a tutti quanti i ragazzi questa opportunità e poi era finalizzato a dare quelle competenze che comunque negli anni hanno permesso a tantissime generazioni di studenti di superare i test a numero chiuso».


Contemporaneamente si è lavorato sulla riforma dei test con la recente notizia della ministra Bernini che ha ufficializzo che non ci sarà più il numero chiuso e quindi, sostiene ancora l’europarlamentare reggina, a maggior ragione sarà determinante la preparazione, quell'orientamento che parta già dalle scuole secondarie di secondo grado.

«Siamo stati lungimiranti. Abbiamo anche dimostrato, attraverso i mesi bui del Covid, quanto sia importante avere una classe medica competente e motivata. Oggi mi piace partire insieme a tutta la famiglia dell'Ordine dei medici di Reggio Calabria principalmente, attraverso la scuola capofila che è il Liceo “Leonardo Da Vinci” che coordina il percorso e di cui sono stata dirigente scolastico e da cui è partito nel lontano 2011, e attraverso tutti i licei italiani collegati in streaming festeggeremo questa importante pagina della scuola pubblica, della preparazione di qualità che andiamo a riconoscere. Ma soprattutto da calabrese, da reggina doc, invito a festeggiare quanto la Calabria possa fare scuola al resto d’Italia, questi siamo noi e questo modello vogliamo trasmettere in termini di caparbietà, in termini di risolutezza a tutti i nostri ragazzi».

Verso il Liceo “Biomedico”

La sperimentazione è autorizzata dal Ministero già dall’anno scolastico 2024/2025. L’iniziativa è stata presentata nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nella sede dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Reggio Calabria, durante la quale sono intervenuti anche Filippo Anelli, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e Chirurghi, in videocollegamento, e Francesca Torretta, referente nazionale per la componente docente. Insieme al dirigente della scuola capofila, Antonella Borrello, del Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Reggio Calabria, erano presenti tutti i dirigenti scolastici dei licei italiani e gli Ordini dei Medici coinvolti nella sperimentazione.

«Sono felicissimo per questa giornata – ha detto Pasquale Veneziano, presidente dell’Ordine dei Medici reggini –. Ringrazio tutti gli artefici di questo progetto e dobbiamo anche ricordare un’altra persona, Roberto Stella, presidente dell’Ordine dei Medici di Varese, il primo medico italiano scomparso a seguito del Covid, che ha creduto in questo progetto presentandolo al comitato centrale rendendolo poi nazionale. Sono orgoglioso perché il progetto è partito da Reggio Calabria con una classe di trenta alunni e poi ha avuto tale successo».

Ed orgoglioso si è detto anche Domenico Tromba, consigliere dell’Ordine, coordinatore della commissione Rapporti Scuola - Università e referente nazionale medico del Corso di Biologia con curvatura biomedica. «L’orgoglio – ha precisato - non è quello personale di averci creduto fin dall’inizio ma piuttosto di vedere oggi la Calabria, e Reggio in particolare, considerate come modello dalle scuole di tutto il Paese. Il corso di biomedicina con D.M. numero 180 del 5 settembre 2024 viene autorizzato tra i pochi corsi sperimentali ministeriali e tale percorso spero sia la strada di nascita del liceo biomedico».

Per Roberto Monaco, segretario generale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici (FNOMCeO) e componente cabina di regia del percorso nazionale, si tratta di «un evento importante perché segna il riconoscimento all’Ordine dei Medici di Reggio Calabria, che è stato il primo a portare avanti questo progetto insieme all’onorevole Princi».

 

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