Premio Sila '49, resi noti i cinque finalisti. Premio speciale a Zagrebelsky

Nel corso di un incontro organizzato alla libreria Ubik di Cosenza
di Salvatore Bruno
28 ottobre 2017
12:17

Cosenza si prepara ad accogliere la sesta edizione del Premio Sila ’49, in programma dal 23 al 25 novembre nelle sale di Palazzo Arnone. La giuria ha annunciato la cinquina dei titoli finalisti: Domenico Dara “Appunti di meccanica celeste” edito da Nutrimenti; Donatella Di Pietrantonio “L'Arminuta” Einaudi; Antonella Lattanzi “Una storia nera” Mondadori; Simona Lo Iacono “Il morso” Neri Pozza; Michele Mari "Leggenda privata" Einaudi.

Attesa la proclamazione del vincitore entro metà novembre

Cinque libri – si legge in una nota - che raccontano il labile confine tra vita privata e storia del mondo in cui viviamo, con quello sguardo critico e quella attenzione alla complessità dei linguaggi che è in linea con i temi che caratterizzano il Premio Sila ’49, da sempre attento a promuovere la letteratura di impegno civile. I vincitori delle sezioni letteratura ed economia e società dell'edizione 2017 saranno proclamati entro metà novembre. La cerimonia di premiazione è in calendario a Palazzo Arnone sabato 25 alle ore 18. La cinquina è stata resa nota nel corso di un incontro ospitato alla libreria Ubik al quale sono intervenuti il presidente della giuria Amedeo Di Maio e i giurati Emanuele Trevi e Tomaso Montanari, quest'ultimo in collegamento skype.


A Gustavo Zagrebelsky il premio speciale alla carriera

Il Premio speciale alla carriera, conferito nel 2016 allo storico e professore di storia delle culture europee alla Normale di Pisa Carlo Ginzburg, viene attribuito in questa edizione a Gustavo Zagrebelsky, giurista, professore emerito di Diritto Costituzionale all’Università di Torino e presidente della Corte Costituzionale nel 2004. Collabora con il quotidiano La Repubblica e il suo ultimo libro è Diritti per forza (Einaudi, 2017).

Una straordinaria storia nata nel secondo dopoguerra

Nato nel 1949 a Cosenza, il Premio Sila è uno dei più antichi premi letterari italiani. A presiedere la giuria della prima edizione fu Leonida Répaci che lavorò alla costruzione di una giuria di altissimo valore intellettuale: Carlo Levi, Concetto Marchesi, Corrado Alvaro, Luigi Russo. Sin dal suo esordio il Premio Sila ha prodotto eventi significativi come la storica conferenza di Giacomo De Benedetti su Alfieri e quella di Carlo Muscetta su Padula. Nell’arco di molti decenni, il Sila ha coinvolto nelle sue giurie varie personalità del mondo letterario, fra cui Giuseppe Ungaretti, Carlo Bo, Walter Pedullà, Geno Pampaloni, Angelo Guglielmi, Rosario Villari, Angelo Maria Ripellino, Enzo Siciliano, e ha contribuito alla scoperta di molti talenti: Luigi Malerba, Rossana Ombres, Franco Cordelli, Franco Basaglia, Vincenzo Cerami, Giuseppe Pontiggia, Vittorio Sermonti, Ottiero Ottieri, Leonardo Sciascia, Mario Tobino, Giorgio Bocca, Ignazio Silone, Michele Prisco.

L'eredità raccolta dalla Fondazione Premio Sila 

Erede di un passato di considerevole valore intellettuale, il Premio è rinato nel 2012 con il nome di Premio Sila ‘49 per riprendere le fila di un discorso interrotto. Oggi, come allora, si avverte la necessità di stimolare, valorizzare e ridisegnare le mappe della nostra storia letteraria con uno sguardo attento e sensibile che riaffermi il valore etico della cultura e l’esercizio dello spirito critico. Nel maggio 2010, per iniziativa dell’avvocato Enzo Paolini, del presidente di Banca Carime Andrea Pisani Massamormile e dell’arcivescovo di Cosenza Mons. Salvatore Nunnari, è stata costituita la Fondazione Premio Sila allo scopo di far rinascere il premio che vide le sue ultime edizioni negli anni novanta. Salvatore Settis, Stefano Rodotà e Carlo Ginzburg sono i Premi alla carriera 2014, 2015 e 2016. Oggi il premio è diretto da Gemma Cestari.

Giornalista
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