Le sonorità brasiliane di Toquinho sul palco del teatro Politeama

A Catanzaro successo per la secona serata della XVI edizione della rassegna ideata e diretta da Antonietta Santacroce. E intanto cresce l'attesa per Sergio Cammariere.

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di R. G.
7 ottobre 2018
13:03

Il Brasile e i suoi profumi, il Brasile e la sua anima musicale al secondo appuntamento della XVI edizione del Festival d’Autunno, ideato e diretto da Antonietta Santacroce, con l’Alma brasile ira di Toquinho. La magia della serata viene introdotta dalle note di Carinhoso, uno dei brani più amati di Pixinguinha, e dalla voce morbida ed eclettica di Greta Panettieri. E’ la cantante italiana dall’anima brasiliana ad aprire un concerto a lungo atteso e anticipato dalla pomeridiana masterclass in cui i due musicisti si sono raccontati apertamente per poi lasciarsi andare sulle note sempre gradevoli e vivaci di Mas que nada, di Sergio Mendes, e dell’intima Accendi una luna in cielo, e così via.

 


Musica e ricordi

Toquinho, imbracciata la chitarra e con il sorriso sulle labbra, si impossessa del scena con la spensierata Tarde em Ipatua. E’ l’inizio di un tributo al suo Paese nativo, il Brasile, e a quello adottivvo, l’Italia, che lo ha visto esordire in un periodo difficile della sua vita. La contagiosa allegria iniziale non ha accennato a placarsi con le successive Samba em preludio Samba della rosa. Ogni brano è stato introdotto da un racconto della sua vita o da un ricordo degli amici. Memorie di una generazione che ha segnato una svolta musicale, sottolineate con estrema eleganza quando ha voluto dedicare un medley ad Antonio Carlos Jobim, il padre della bossa nova. Corcovado Garota de Ipanema hanno trasmesso emozioni indescrivibili. Nel cuore di Toquinho c’è un angolo speciale per l’Italia, ed è al nostro Paese che ha dedicato due canzoni che lui sente molto vicine.

Omaggio all'Italia

Il medley Anema e core/Roma nun fa’ la stupida stasera è stato una sorpresa riuscita perfettamente perché non accade spesso di sentire un brasiliano cantare in napoletano e romanesco. Non solo autore e cantante ma anche chitarrista dalle eccelse doti tecniche ha ancor di più ha stupito con l’esecuzione di due assolo. I brani Apelo Bachianinha sono stati un momento servito a creare un’attenzione e una tensione diversa nel pubblico. La leggerezza delle parole e la pacatezza dei toni che hanno anticipato ogni brano hanno celato una velata malinconia. La Musica Popolare Brasiliana da sempre è la perfetta fusione di sensualità ed energia, una vitalità che spesso nasconde la saudade, quella tristezza in cui trova spazio la speranza e si trasforma in intima nostalgia.

 

Il testo di O que serà, in Italia conosciuta soprattutto nella versione di Fiorella Mannoia, ha dato una idea di tutto ciò. Struggente e al tempo stesso gioioso, il brano di Chico Buarque esalta il duetto tra Toquinho e Greta Panettieri, assecondati da Itaiguara Brandão, al basso, e da Mauricio Zottarelli, alla batteria. Il finale è stato l’ennesimo omaggio all’album inciso con Vinicius e Ornella Vanoni. Io so che ti amerò La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria hanno anticipato Aquarela «la canzone che mai avrei pensato avrebbe avuto così tanto successo». I bis Canto de Ossanha e la sempre delicata Tristeza sono stati il saluto di un artista che con il passare degli anni non ha perso nulla della sua magia. Il Festival d’Autunno giorno 27 ottobre ospiterà un altro artista con il Brasile nell’anima: Sergio Cammariere. 

Giornalista
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