L’abbazia di Corazzo tra storia e cultura

A Carlopoli, nella frazione di Castagna, si possono ammirare ancora i ruderi di quella che fu la casa di Gioacchino da Fiore
di Redazione
24 marzo 2016
14:27

Nel comune di Carlopoli, in provincia di Catanzaro, precisamente nella frazione di Castagna, alcuni ruderi presenti, in contrasto con il verde della valle del fiume Corace, appartengo all’abbazia di Santa Maria di Corazzo, fondata nel XI secolo dai benedettini, fu il veicolo principale della diffusione liturgica latina nel meridione.

 


La grandezza di Corazzo è dovuta soprattutto all’onore di aver avuto come abate, dal 1177 al 1187 , Gioacchino da Fiore, che proprio qui scrisse le sue opere più importanti donandole quell’importanza che la resero ricca e potente. Nel XV secolo però, con l’introduzione delle commende, i monasteri persero gran parte delle loro ricchezze poiché gli abati commendatori tenevano per se le entrate più cospicue delle abbazie ignorandone qualsiasi bisogno. Nel XVI secolo, fu qui che dimorò Bernardino Telesio di Cosenza, che si consacrò filosofo elaborando gran parte delle sue principali opere. Purtroppo un violento terremoto distrusse l’abbazia nel 1783 che però fu ricostruita e rivisse una nuova vita di prestigio e splendore.

 

L’avvento dei borboni poi, e le tasse da loro imposte, seguito da un altro feroce terremoto, posero lentamente fine alla vita dell’abbazia che oggi nei suoi resti conserva secoli di cultura e fascino che arricchisce la Calabria tutta.

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