Ville a rischio frana, il dirigente regionale Bulotta fa scena muta

Al via gli interrogatori per gli indagati coinvolti nell'inchiesta sulle ville costruite in una zona franosa nel capoluogo di regione.
di Gabriella Passariello
14 dicembre 2015
15:02

Sono iniziati oggi gli interrogatori per le persone coinvolte nell’inchiesta istruita dal sostituto procuratore Graziella Viscomi sulle villette costruite in una zona franosa in località Paradiso nel quartiere Mater Domini di Catanzaro. Luigi Bulotta, all’epoca dei fatti legale rappresentante dell’istituto diocesano per il sostentamento del clero della diocesi di Catanzaro- Squillace, attuale dirigente regionale ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere, mentre Raffaella Squillace, di professione architetto ha risposto alle domande del pubblico ministero, fornendo la sua versione dei fatti.  Sotto accusa sono finiti anche altri professionisti, legali rappresentanti di aziende e dipendenti di Palazzo de Nobili.

 


Si tratta di Giancarlo Leo, Domenico Sinopoli, Raffaele Campise, Giovanni Ciampa, Paola Giacinti, Sergio Fabrizi, Alessandro Ciacci, Gianluca Robertelli, Stella Anna Grande e Luigi Ternavasio, che verranno sentiti in Procura, tra domani e dopodomani, secondo un calendario prestabilito. Gli indagati rispondono a vario titolo di truffa,  falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico o in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità,  falsità materiale commessa al pubblico ufficiale in atti pubblici e abuso di ufficio in concorso. “Rei” secondo le ipotesi accusatorie di aver dato in diversi modi l'autorizzazazione all’edificazione di villette a schiera, laddove non potevano mai essere costruite. In una zona ad altissimo rischio frana, edificate  con il placet di imprese esecutrici dei lavori, legali rappresentanti, geologi, architetti, dipendenti del Comune di Catanzaro, violando tutta una serie di normative in materia urbanistica e di assetto idrogeologico.

 

L’indagine della Procura che aveva portato il 25 novembre scorso ad un decreto di sequestro delle villette di Mater Domini è destinata ad ampliarsi ulteriormente. Lo fa pensare la voce “omissis” presente nell’invito per la presentazione di persone sottoposte ad indagini, notificato ai difensori degli accusati sabato scorso.


Gabriella Passariello

 

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