Anziano ucciso e gettato in mare a Pizzo: chiesti due ergastoli

L'uomo annegò dopo essere stato gettato in acqua in stato incoscienza. Nel processo in Corte D'Assise a Catanzaro i due complici devono rispondere di omicidio volontario e rapina aggravata 

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di G. B.
27 settembre 2018
17:50
Dorel Varga, 40 anni, e Stela Gyongyi Rezmuves, 39 anni
Dorel Varga, 40 anni, e Stela Gyongyi Rezmuves, 39 anni

Condanna alla pena dell’ergastolo con isolamento diurno per tre mesi. Questa la richiesta della pubblica accusa per Dorel Varga, 40 anni, e Stela Gyongyi Rezmuves, 39 anni, accusati di omicidio di volontario e concorso in due rapine aggravate. I due al fine procurarsi un ingiusto profitto, avrebbero colpito alla nuca con un colpo contundente Giglio Palmo Ciancio, 79 anni, di Pizzoni, nelle Preserre vibonesi, sottraendogli poi 800 euro ed il telefono cellulare. Fatti avvenuti a Pizzo Calabro, in località “Stazione”, fra il 5 ed il 6 agosto 2015. La coppia rumena – senza una fissa dimora, ma abitando alternativamente a Rosarno, Nicotera ed altri centri del Vibonese – avrebbe quindi trascinato l’anziano, privo di conoscenza, in mare dove è poi annegato.

 


Altra contestazione di rapina si riferisce invece ad un episodio accaduto il 18 agosto 2015 ed in questo caso la coppia avrebbe agito con un complice ancora da identificare. Vittima delle “attenzioni” del gruppo sarebbe stato Lorenzo Vacatello, di Vibo Marina, aggredito alle spalle, colpito con un pugno e con reiterati colpi in diverse parti del corpo. La vittima, dopo aver per questo perso conoscenza, è stata rapinata di 50 euro, quattro anelli in oro ed un girocollo munito di due ciondoli del valore complessivo di circa mille euro.

 

La ricostruzione degli investigatori. Il corpo di Palmo Giglio Ciancio è stato ritrovato in acqua alla Marina di Pizzo con il pantalone girato al rovescio ed appesantito da pietre. Un tentativo da parte dei suoi aggressori di simulare un suicidio da parte dell’anziano. Secondo le risultanze investigative, il pensionato dopo alcuni contatti telefonici, ed una colazione consumata in un bar di Pizzoni la mattina del 5 agosto 2015, si sarebbe incontrato con la donna rumena nei pressi dell’ospedale di Vibo Valentia per poi raggiungere insieme Pizzo. 

 

L’acquisizione delle immagini delle telecamere da parte dei carabinieri ha immortalato il passaggio della vittima a bordo della sua motoape in compagnia della donna rumena sia a Vibo che a Pizzo, mentre l’analisi dei tabulati telefonici si è rivelata di fondamentale importanza investigativa in quanto ha permesso di individuare tutti i contatti prodromici all’appuntamento rivelatosi fatale. Gli imputati sono difesi dall'avvocato Giuseppe Di Renzo, Antonino Catalano e Demetrio Scarlatta

Giornalista
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