Disavventura

Aggredito da un cinghiale mentre era in bici, la drammatica testimonianza dal Vibonese: «Potevo morire»

Il ciclista è stato travolto dall'ungulato riportando la rottura del bacino e varie contusioni. Tanta la paura di tornare ad allenarsi in strada: «Ormai sono ovunque, anche di giorno»

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di Giuseppe Mancini
19 ottobre 2024
06:45

«Avrei potuto morire, non ho visto niente, mi ha preso all'altezza del bacino e sono stato sbalzato in avanti di parecchi metri».
È la testimonianza del quarantottenne Giuseppe Ruscio, agente di commercio di Filadelfia, ciclista per passione, che mentre percorreva in bici la ex statale 19 che dall’Angitola va verso nord direzione Acconia, subito dopo la stazione ferroviaria di Filadelfia-Francavilla, nei pressi di contrada Carcarella, in pieno rettilineo è stato falciato da un grosso cinghiale.

«Nell’impatto ho spaccato il casco, la caduta avrebbe potuto essere tragica – racconta Giuseppe, profondamente turbato-. Appena mi sono rialzato, ho gridato per tutto il tempo e ho visto un grosso cinghiale che se ne andava dall'altra parte della strada. Ero in un bagno di sangue, se mi avesse attaccato non avrei avuto scampo. Volevo allontanarmi velocemente da lì, perché avevo paura che uscisse di nuovo».


Ripresosi dallo shock, l’uomo ha chiamato con il cellulare la moglie, che l’ha soccorso e portato all'ospedale di Lamezia, dove gli hanno riscontrato la rottura del bacino e contusioni varie. Adesso ha 35 giorni di prognosi, dolori e tanta paura di tornare in bici. Continua a leggere su Il Vibonese

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