Terrorismo internazionale, il Riesame dà torto alla Procura

Il tribunale del riesame ha accolto la richiesta dei legali Francesco Iacopino e Valerio Murgano per il dissequestro della documentazione a carico di El Bertal Yassine, indagato per associazione di terrorismo anche internazionale
di Gabriella Passariello
27 marzo 2015
16:55

"Non sussistono i presupposti  di una notizia di reato sufficientemente delineata e suscettibile di approfondimenti istruttori" tali da giustificare il sequestro della documentazione  a carico di El Bertal Yassine indagato insieme ad , El Bertale El Arbi e Kharsoui   Bdlrhanie, di nazionalità marocchina,  per  associazione con finalità di  terrorismo anche internazionale. Il Tribunale del riesame di Catanzaro ha accolto le richieste difensive dei legali Francesco  Iacopino e Valerio Murgano disponendo il dissequestro  di notebook, smartphone, sim card, libri e documentazione varia, scritti in lingua araba, portati via dagli uomini della Digos, sezione antiterrorismo,  ritenendo che il contenuto degli stessi possa riferirsi ad attività di proselitismo o divulgazione di ideologie finalizzate all'arruolamento ad organismi di natura terroristica, anche internazionale. Il Riesame quindi è giunto a conclusioni diverse rispetto alla Procura di Catanzaro che aveva convalidato il sequestro del materiale informatico e cartaceo e non è la prima volta che persone appartenenti alla comunità islamica di Sellia Marina finiscono nel mirino di indagini della Divisione antiterrorismo. In più occasioni, peraltro, i servizi segreti italiani hanno individuato a Sellia Marina una cellula legata a presunte organizzazioni terroristiche di matrice islamica. E per questa ragione  già in passato la comunità di Sellia era stata al centro di indagini della Procura calabrese, indagini che si erano però concluse con un nulla di fatto. In carcere erano finiti l'Imam, il figlio e un altro giovane magrebino, indagati per il delitto di addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale.  Ma i difensori degli indagati, gli avvocati Francesco Iacopino, Mariachiara Paone, Vittorio Platì e Vincenzo Galeota, giunti in Cassazione, erano riusciti a dimostrare l'insussistenza dell'ipotesi accusatoria. Gli indagati erano stati  scarcerati e risarciti dallo Stato per un per un importo complessivo di 180mila euro, per l'ingiusta detenzione subita.


Gabriella Passariello

GUARDA I NOSTRI LIVE STREAM
Guarda lo streaming live del nostro canale all news Guarda lo streaming di LaC Tv Ascola LaC Radio
top