Tarsia, sequestrata discarica a cielo aperto

Un intero impianto per il trattamento di rifiuti è stato sequestrato a Tarsia. Il titolare della società di gestione è stato deferito all’autorità giudiziaria
di Redazione
11 marzo 2015
16:08

Tarsia - Una discarica a cielo aperto di circa ventimila metri quadrati è stata posta sotto sequestro. La situazione trovata nell’area di trattamento rifiuti, è stata definita, dagli uomini del Noe, dell’Arpacal e dell’Azienda sanitaria di Cosenza “drammatica”.  L’impianto, in località Canicella, avrebbe dovuto trattare i rifiuti provenienti da 14 comuni del Cosentino ma, secondo quanto emerso dagli investigatori, i rifiuti sarebbero stati semplicemente accumulati nei terreni e nei capannoni della società di gestione. Giosè Marchese, imprenditore 58enne, titolare della società, è stato deferito all’autorità giudiziaria in attesa di convalida del sequestro. L’uomo è già noto alle forze dell’ordine in quanto al centro dell’inchiesta sulla vicenda del crack della Valle Crati.  Tra i reati contestati all’uomo: miscelazione di rifiuti, scarico non autorizzato gestione di rifiuti in aree sprovviste di autorizzazione, discarica non autorizzata e violazione di norme igienico-sanitarie oltre alle normative sulla tutela del lavoro. I militari intervenuti sul posto hanno notato che in un torrente, che scorre accanto l’impianto, le acque erano di uno strano colore scuro. Si attendo ora la conferma del sequestro da parte della Procura di castrovillari ed in attesa la regione dovrà individuare un altro impianto per il trattamento dei rifiuti di quella zona.

 


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