Svuotavano conti correnti postali, in quindici rinviati a giudizio a Reggio

Le indagini dell'operazione "Mosaico" scattarono nel 2014. Grazie alla complicità di direttori e dipendenti infedeli, anziani e invalidi sarebbero stati derubati di centinaia di migliaia di euro. Prosciolta una dipendente delle Poste

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di Ilario  Balì
9 novembre 2018
18:40

Il gup del Tribunale di Reggio Calabria Mariarosaria Savaglio ha rinviato a giudizio quindici indagati nell’operazione Mosaico, accusati di far parte di due gruppi criminali del reggino dediti al furto e all'illecita appropriazione di titoli, buoni fruttiferi, libretti postali e liquidità su conti correnti. In sette saranno giudicati col rito abbreviato, altrettanti hanno patteggiato, mentre una sola indagata è stata prosciolta. Secondo l’accusa grazie alla complicità di direttori e dipendenti infedeli di alcuni uffici postali, anziani o invalidi sarebbero stati derubati di centinaia di migliaia di euro.

Nel dettaglio a giudizio andranno Carmela Filomena Bentivoglio; Antonio Raschellà; Teodoro Rocco Raschillà; Domenico Favasuli; Giovanni Marroni; Giuseppe De Santis; Esterina Sturma; Maria Cattaneo; Cosmin Claudiu Porcutan; Angela Favasuli; Pietro Surace; Luigi Sansò; Nadia Paola Calderone; Francesco Cincinnato; Caterina Camillò. Hanno optato per l’abbreviato Domenico Commisso; Corrado Femia; Antonino Francesco Felicetti; Anna Maria Napoli; Marco Fasano; Bruno Gerardo Siciliano; Pietro Luino. Ad ottenere il patteggiamento sono stati Andrea Commisso; Marilena Prescura; Francesco Oppedisano; Paolo Mollica; Caterina Parisi; Paola Parisi; Bianca Romeo. Non luogo a procedere perché il fatto non sussiste nei confronti di Concetta Maria Immacolata Foti, la dirigente alla quale per errore le era stata attribuita la qualifica di corriere postale, mentre invece era una dipendente addetta al controllo qualità senza contatti con la corrispondenza.



Le indagini sono partite nel 2014 e sono state coordinate dalla Procura di Reggio Calabria. Secondo l’impianto accusatorio i dipendenti delle Poste attestavano falsamente la paternità dei trasferimenti di denaro e permettevano, con le credenziali di accesso al sistema informatico di Poste italiane, di riciclare il denaro. I carabinieri hanno passato al vaglio migliaia di operazioni illecite in danno di 45 risparmiatori.


Giornalista
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